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Prezzo del latte. Per Coldiretti deve essere fissato a 1 euro e 10 centesimi

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Dopo i primi commenti in merito all'aumento delle esportazioni di Pecorino romano e Fiore sardo («all’interno della filiera ci sono dei trasformatori che giocano a fare i furbi, continuando nel vecchio sistema di privatizzare gli utili e socializzare i debiti sulle spalle dei pastori») Coldiretti ritorna all'attacco e, dati alla mano, rivendica il prezzo del latte al di sopra dell'euro: «Il latte va pagato a un 1,10, altrimenti manifesteremo davanti alle sedi degli industriali». 

«Dal 2011 ad oggi il prezzo del Pecorino romano è cresciuto del 171 per cento». Così il presidente regionale dell'associazione Battista Cualbu. «Se noi applicassimo lo stesso trend al latte arriveremo a 1,10 e non al 0,85 come viene pagato oggi». «Tra il prezzo di piazza (oggi a 0,85) e quello “reale” (1,10) - ha proseguito il direttore Luca Saba - c’è una differenza di 23 centesimi. Mancano dalle tasche dei pastori 50 milioni di euro, il corrispondente di 2 misure comunitarie come il benessere animale e l’indennità compensativa».

Non manca una riflesione sul sistema cooperativistico: «bisogna sfruttare questa congiuntura positiva anche per rilanciare le cooperative dal punto di vista creditizio e liberarle dal laccio degli industriali caseari, ai quali oggi sono costrette a svendere il formaggio».

Qui il Dossier Coldiretti

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