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Cavalcavia di Biddanoa. I sindaci del Meilogu all’Anas: «Bisogna intervenire subito, quel ponte è pericoloso»

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Siligo. I primi cittadini del Meilogu hanno incrociato nuovamente le braccia per portare all’attenzione dell’Anas e dell’opinione pubblica lo stato precario in cui versa il cavalcavia di Biddanoa. La vicenda ha inizio nel 2009 quando un tir, che trasportava una pala eolica, rimase incastrato causando importanti danni alla struttura. Il 10 settembre del 2015, dopo una serie di segnalazioni, fu emanata un’ordinanza dove, ha dichiarato il sindaco Mario Sassu, oltre alla tutela dei tanti automobilisti, «si chiedevano le verifiche tecniche tali da garantire la sicurezza dell’impalcato». Nel novembre 2015, L’Anas fece ricorso al T.A.R chiedendo la sospensiva dell’ordinanza in quanto «tale calvalcavia denominato “Mesu Mundu”, seppure in assenza di atto formale di consegna, veniva consegnato alla Provincia di Sassari, Ente proprietario della S.P. 80 Siligo Ardara». Sospensiva che fu negata in quanto, ha sottolineato il primo cittadino «il T.A.R ha riconosciuto i motivi di urgenza». Partita chiusa? Nient’affatto. L’Anas è ricorsa al Consiglio di Stato che, a tutt’oggi, non si è ancora pronunciato. Alla manifestazione hanno partecipato anche Peppino Ibba (sindaco di Mores) e Pietro Marongiu (vicesindaco di Florinas). Il corteo si è poi spostato sopra il ponte, dove è in vigore il senso unico alternato. «La cosa peggiore è che questo cavalcavia è sicuramente il più compromesso della 131. Non ne esistono altri cosi mal messi – ha rilevato Sassu -. Nel caso L’Anas non prenda provvedimenti seri volti alla sicurezza del ponte ci riserviamo anche la possibilità d’interdire, per ragioni di sicurezza pubblica, il traffico veicolare sul tratto interessato». Annunciata la presentazione, a breve, di un’interrogazione parlamentare da parte della deputata, nonché sindaco di Florinas, Giovanna Sanna.  Una denuncia forte è arrivata anche dal presidente dell’Unione dei Comuni del Meilogu, Salvatore Masia.  «La viabilità del Meilogu è forse la peggiore del nord Sardegna. Oggi qui a Siligo facciamo una denuncia forte su questo ponte che è molto pericoloso. Una spada di Damocle – così Masia – sugli automobilisti che ci passano sotto ogni giorni. Io credo che in tutta la 131, da Sassari fino a Porto Torres, non ci sia un altro ponte come questo ed è veramente grottesco che ci si rimpallino le responsabilità sulle spalle della sicurezza delle persone. Siamo uno dei tratti più abbandonati». Un appello forte, questo dei sindaci, che potrebbe varcare anche il Tirreno. «Proporrò ai sindaci dell’Unione che venga chiesto al ministro Delrio d’inviare anche qui gli ispettori ministeriali. Io credo che i responsabili Anas o comunque della Provincia che passano ogni giorno conoscano le condizioni del ponte – così Masia-. Di fronte alla superficialità, per non parlare del menefreghismo, di chi ha il dovere di verificare lo stato di queste strutture non si può fare altro che chiedere al ministro d’inviare degli ispettori per verificare se tutti stanno facendo il loro dovere prima che ci scappi il morto o qualcosa d’irrimediabile».

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