MEILOGU. È ormai allarme diffusione della cosiddetta lingua blu negli ovili dell'isola. A farne le spese anche il Meilogu con recenti ordinanze di sequestro. Nella sola Siligo ne sono state emesse già quattro. Ma l'epidemia bussa alle porte dei comuni dell'Unione con due ordinanze a Padria, una a Romana e ben 15 a Mores.
Per gli allevatori una nuova tegola. Essi devono infatti osservare un regolamento che prevede tra le altre cose: il divieto di movimentazione di animali in provenienza dall’azienda e a destinazione della stessa (salvo nel caso di immediata macellazione); il ricovero degli animali, qualora sia possibile, in ambienti protetti dalle incursioni del vettore durante le ore di attività dello stesso; il regolare trattamento degli animali con insetticidi autorizzati per gli stessi, nonché il trattamento all’interno e nei dintorni dei fabbricati di stabulazione;  l’abbattimento degli animali che il Veterinario Ufficiale ritiene necessario esclusivamente per motivi di  benessere animale; la distruzione e lo smaltimento in conformità alle disposizioni vigenti delle carcasse di animali morti o di quelli abbattuti per benessere animale.
L’assessore regionale alla Sanità, Simona De Francisci, firmerà a giorni un nuovo decreto finalizzato al contrasto dell'epidemia (solo martedì 10 il Consiglio si riunirà per discutere il disegno di legge, approvato dalla Giunta l’8 agosto scorso, che eroga una decina di milioni di euro per indennizzi e smaltimento carcasse). Nelle campagne intanto monta la disperazione.