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Borutta, domenica 25 giugno "Festa della Forania di Sorres-Sa festa de su brou"

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Borutta. «Non vuole essere solo una festa del nostro paese ma di tutto il Meilogu, in modo tale da rafforzare il senso di appartenenza a questo territorio, in un periodo storico caratterizzato da una perdita di abitanti irreversibile: ciò, stando ai demografi, dovrebbe portare nel volgere di qualche decennio alla scomparsa di molti dei nostri paesi». Così il sindaco Silvano Arru vuole introdurre la "Festa della Forania di Sorres-Sa festa de su brou", in programma domenica 25 giugno.

Infatti sono stati coinvolti tutti i paesi dell'Unione dei Comuni del Meilogu (Banari, Bessude, Bonnanaro, Bonorva, Borutta, Cheremule, Cossoine, Giave, Pozzomaggiore, Semestene, Siligo, Thiesi, Torralba) più quello di Mores, oltre ai parroci della Forania di Sorres.

La festa dell'Ottava del Corpus Domini ha radici millenarie. Risalente al periodo in cui Sorres era sede diocesana (XI-XVI secolo), a tale evento partecipavano tutte i parroci, le confraternite, i cori e gli abitanti dei paesi che facevano parte della Diocesi.

Dal libro di Gian Carlo Zichi, "Sorres e la sua Diocesi" (1975), si deduce che il rito consisteva nella processione del Santissimo Sacramento, il quale veniva preso dal parroco di Borutta. Ai confratelli di Santa Croce il compito di sostenere il baldacchino. Il corteo veniva aperto dai cavalieri, seguiti dalle croci delle ville vicine. Una volta arrivati a Sorres, veniva celebrata la messa dal parroco di Bonorva, con l'animazione dei canti, rigorosamente in sardo, del piccolo coro di Borutta. Al termine, si faceva rientro in paese e ai partecipanti veniva offerta la pecora bollita e carne di vitello.

La ricorrenza è stata riscoperta nel 2011, dopo circa 65 anni di abbandono. Il programma prevede alle 18.30, la celebrazione dei Vespri nella Cattedrale di San Pietro di Sorres. Seguirà la processione eucaristica, presieduta da Monsignor Paolo Atzei, che porterà il Santissimo Sacramento fino al sagrato della Chiesa di Santa Maria Maddalena, dove verrà impartita la benedizione. Gran finale con la tradizionale cena offerta a tutti i partecipanti in piazza del Comune. «A grande richiesta, da quest’anno, ha rimarcato Arru accanto ai “ciccioneddos” al sugo di pecora, la carne di vitella verrà offerta alla brace, cotta in piccoli pezzi su barbecue a legna e carbone, con un sottofondo di musica dal vivo, ovviamente in modo del tutto gratuito».

Un richiamo al recupero delle antiche usanze: Come emerso nella riunione tra amministratori e parroci, è interesse condiviso richiamare tutti i comuni dell’antica Diocesi di Sorres e le relative parrocchie alla reviviscenza dell’antica festa per un recupero delle proprie tradizioni che insieme alla dimensione religiosa investono anche aspetti fondamentali del vivere civile, quali l’identità culturale e di costumi delle nostre popolazioni. In un momento storico ha concluso il primo cittadino in cui gli investimenti strategici del Meilogu vedono impegnati gli amministratori ad una programmazione congiunta, che muovendo dal basso coinvolga tutti i nostri paesi e sia capace di produrre effetti positivi su tutte le nostre comunità, appare una conseguenza naturale rafforzare lo spirito di appartenenza al nostro territorio anche attraverso la riscoperta delle nostre più profonde radici e più antiche espressioni culturali.

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