Partecipa a MeiloguNotizie.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Mauro Pili: "A Bonorva il disastro della necropoli più importante del Mediterraneo"

Condividi su:

Disastro archeologico senza precedenti nel cuore della Sardegna più antica. Distruzione e abbandono per la necropoli più importante del Mediterraneo. 5.000 anni di storia abbandonati a cemento e negligenza, con allagamenti e tombaroli in agguato. Siamo dinanzi alla più vergognosa azione criminale dello Stato contro la storia millenaria della Sardegna.

Nella necropoli di Bonorva nel cuore del Parco Mariani si sta consumando la più devastante distruzione del patrimonio archeologico della nostra isola. Tutto questo nel silenzio più assoluto senza che niente venga fatto per proteggere e valorizzare quello straordinario patrimonio. Si tratta della distruzione di una delle più antiche testimonianze storiche dell’antica civiltà sarda che risale a ben 5.000 anni fa.

Un anno fa l’ingresso delle domus de janas nel parco di Mariani era stato temporaneamente “tombato” in attesa di un intervento dello Stato. Intervento che ha portato a qualche passerella ma che registra oggi il più grave stato di abbandono e distruzione delle domus de janas all’interno del parco Mariani, in località “Sa Pala Larga”. Lo stato d’abbandono è disastroso e le tombe ipogeiche sono in balia di chiunque.

La vergognosa modalità di protezione decisa dalla Soprintendenza, con la stesura di una colata di cemento su una struttura in legno protetta da un tessuto non tessuto geotessile, è stata letteralmente divelta dalle intemperie e dall’azione dei tombaroli. Tutto questo non può e non deve restare in silenzio. Trasmetteremo tutti gli atti e le immagini alla Procura della Repubblica perché persegua i responsabili di questo disastro sino ad arrivare al Ministro dei Beni culturali Franceschini, altro passeggiatore ferragostano della Sardegna ma assoluto menefreghista del patrimonio archeologico della Sardegna.

Il gravissimo deterioramento e colpevole stato di abbandono delle domus de janas (una sepoltura della Cultura di Ozieri anteriore 3000 a. C.) nel comune di Bonorva, una delle necropoli più importanti del Mediterraneo, non può più fermarsi alla denuncia politica e istituzionale. E’ in atto un vero e proprio reato di devastazione del patrimonio archeologico della Sardegna. Tutto questo straordinario compendio - ha detto Pili -, oltre al suo colpevole deterioramento, è vietato al pubblico”.

L’aver sigillato con una colata di cemento il monumento rappresenta un crimine contro la comprensione delle vere origini del Neolitico dell’Europa meridionale. La gravità del fatto è da attribuire alla Soprintendenza di Stato che, in totale contraddizione tra le affermazioni e le azioni, ha “sigillato” il sito, e con un’azione inaudita ha precluso il sito sia alle persone che vogliono visitarlo che ai ricercatori, violando, come si legge nella Convenzione Europea Della Valletta, gli articoli 7-8-9 per la salvaguardia del patrimonio archeologico e la condivisione delle scoperte con la comunità scientifica.

Non abbiamo intenzione di perdere più nemmeno un giorno su questa distruzione e siamo pronti ad ogni tipo di azione perché si intervenga con urgenza sul sito per valutare gli interventi di restauro e di ripristino dell'intero sito archeologico e individuare e segnalare i responsabili dell'incuria e dell’abbandono del sito agli organi preposti. E’ inaccettabile questo attentato alla grande civiltà prenuragica che rischia di scomparire sotto i colpi devastanti di incuria, abbandono e distruzione.

Condividi su:

Seguici su Facebook