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Siligo: iniziati gli scavi della III Scuola estiva di Archeologia Medievale.

Meilogu Notizie ha incontrato i proff. Milanese e Kelvin

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SILIGO. Sono iniziati lunedì i lavori della terza Scuola Estiva di Archeologia Medievale (SEAM) organizzati dall'omonima Cattedra dell’Università di Sassari, in collaborazione con il Comune di Siligo (SS) e la Soprintendenza per i Beni Archeologici per le Province di Sassari e Nuoro. Abbiamo incontrato il Prof. Marco Milanese, docente di Archeologia medievale presso il Dipartimento di Storia, Scienze dell'uomo e della Formazione dell'Università di Sassari e l' antropologo David Kelvin dell'Università di Toronto (Canada) e Shantou (Cina) nei pressi del sito rurale di Mesumundu.
Fin dalle prime campagne di scavo il punto nodale della ricerca è stato lo studio del villaggio medievale e post-medievale abbandonato di Villanova Montesanto. Le informazioni raccolte – con importanti prove archeologiche tali da coprire un periodo che va dal 1400 al 1600 – hanno infatti contribuito a localizzare il villaggio nei pressi della chiesa di San Vincenzo Ferrer. Tuttavia la storiografia locale, e in particolar modo gli studi realizati da Giovanni Deriu, suggeriscono che anche l'area di Mesumundu fosse fortemente legata a Villanova. «L'Archeologia deve esprimersi e dare una risposta a questa suggestione storiografica, a questa ipotesi». Così Milanese: «Non escudiamo infatti che Villanova Montesanto fosse un villaggio policentrico».
Ma gli obiettivi della ricerca vanno oltre puntando alla più ampia conoscenza del patrimonio territoriale tenendo conto che dopo le prime osservazioni di Giovanni Spano, nel 1857, i primi scavi sono iniziati soltanto negli anni '30 del secolo scorso (con importanti relazioni che emergono da quelli di Guglielmo Maetzke negli anni '60).
In primo luogo gli scavi hanno a che fare con dei test estesi su tutto il campo di Mesumundu con finalità di restituire dei campioni (alcuni dei quali prossimi ai 50 metri) sui quali costruire un'ipotesi di lettura generale. Cercare di capire, ad esempio, quanto era esteso il sito romano. «Tale insediamento è stato studiato da Alessandro Teatini dell'Università di Sassari, ma – ha proseguito Milanese - non abbiamo dei dati di scavo, bensì solo delle osservazioni molto generali anche se importanti: circa 10 anni fa, ad esempio, è stata trovata una fornace romana per laterizi».
Un altro obiettivo è quello di avere maggiori informazioni circa la chiesetta di Mesumundu, conosciuta anche con il nome di Santa Maria di Bubalis. Ricorda Milanese che i restauri degli anni '30 hanno modificato la struttura dell'edificio con ampie integrazioni: «Non dobbiamo guardare ingenuamente la chiesetta pensando che ci sia arrivata così dal periodo bizantino (VII secolo), quando è stata costruita». Per quanto riguarda l'area cimiteriale ad essa adiacente si nota che in passato sono stati trovati orecchini d'oro, fibbie metalliche ed altri oggetti che fanno pensare alla presenza di una elite bizantina: «è perciò possibile che la chiesetta fosse una struttura privata e non pubblica per tutta una comunità. La stessa struttura dell'edificio fa pensare a delle maestranze piuttosto colte».
Ancora. La presenza dell'antropologo David Kelvin (affiancato da Nikki Kelvin), specialista di malattie e di epidemie del passato attraverso lo studio del Dna presenti nei frammenti ossei, è finalizzata a scoprire le cause dei decessi nel sito. Tenendo anche conto della sovrapposizione delle epoche storiche e delle rispettive antropizzazioni.
In sintesi, lo scopo della terza Scuola estiva di Siligo è quello di partire dall'intreccio archeologico, storico e metodologico per «costruire una carta d'identità del sito con una visione diacronica che dal periodo protostorico arrivi sino all'età contemporanea». Senza dimenticare la carica didattica e formativa che vede protagonisti 35 studenti provenienti da 8 atenei italiani e spagnoli. Con gli studenti iberici che hanno così l'occasione di studiare sul campo i luoghi della Corona d'Aragona.
A breve nuovi aggiornamenti su Meilogu Notizie.

 

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