Con una solenne cerimonia svoltasi lâ8 novembre scorso, Giave ha reso omaggio ai suoi cittadini caduti nelle guerre. Il corteo, composto dalle autorità civili e militari, dal gonfalone del comune, i labari e le bandiere dell'Istituto del nastro azzurro e delle associazioni combattentistiche e d'arma locali e dai ragazzi delle scuole, è partito alle ore 10:30 dalla piazza del Comune e diretto verso la chiesa parrocchiale di SantâAndrea dove è stata celebrata la Santa Messa celebrata dal parroco di Giave Don Gabriel Mpolo e da Mons. Lauro Nurra e animata con canzoni in lingua sarda dal coro âDoriaâ di Chiaramonti.
Dopo la conclusione della messa il corteo è giunto in piazza San Francesco in cui è collocato il monumento ai caduti. Il rintocco della campana votiva risalente al 1917, ha accompagnato, tra la commozione generale, la lettura dei 50 nomi dei caduti in guerra. Subito dopo è stata deposta una corona dâalloro alla loro memoria mentre i ragazzi hanno deposto dei piccoli mazzi di fiori. Il tutto con il sottofondo del silenzio suonato dalla tromba del maestro Mauro Moraccini e del Miserere intonato dal coroâ Doriaâ di Chiaramonti. Il Cav. Antonello Tola, Presidente Provinciale dellâIstituto del Nastro Azzurro, sodalizio che riunisce tutti i Decorati al Valor Militare, ha letto le motivazioni delle Medaglie dâOro concesse alla Memoria del Milite Ignoto, mentre il Cav. Antonio Angius, reduce della Seconda Guerra Mondiale, ha dato lettura del Bollettino della Vittoria.
Il sindaco di Giave, Maria Antonietta Uras, ha ringraziato tutte le autorità e i cittadini che hanno partecipato alla commemorazione e ha chiuso il suo discorso con la celebre frase di John Fitzgerald Kennedy pronunciata nel suo discorso allâONU nel 1961: âLâumanità deve porre fine alla guerra, o la guerra porrà fine allâumanità â. Il luogotenente Antonio Pinna, storico della Brigata Sassari, ha ricordato il grande contributo in termini di vite umane dato dallâItalia nella guerra conclusiva del risorgimento italiano illustrando tutte le iniziativa intraprese per tutelare tutti i siti storici della memoria.
Nel suo discorso, il luogotenente Pinna ha ricordato la figura del giavese Salvatore Coratza, Tenente del 10° Rgt. fanteria della divisione âReginaâ, uno dei 103 Ufficiali italiani trucidati dai tedeschi il 3 ottobre 1943 nellâisola di Coo, nellâEgeo, âcolpevoleâ di aver posto in salvo la Bandiera, simbolo dellâOnore e della Storia del reggimento, oggi custodita nel saccello delle bandiere dei corpi militari disciolti, presso il Museo del Vittoriano, in Roma. Lâinno dâitalia cantato da tutti i presenti ha concluso la cerimonia.