Borutta. Inni medioevali, battaglie, antichi mestieri. Questo, in sintesi, è stato lo slogan della sesta edizione della âBastida di Sorresâ, conclusasi domenica scorsa. La basilica di San Pietro ha fatto da sfondo al campo medioevale dove i visitatori, provenienti da ogni parte dellâisola, hanno avuto modo di immergersi appieno nellâambiente caratteristico di quellâepoca storica. Apprezzate tutte le attività proposte: dalla rievocazione storica della battaglia tra i Doria e gli aragonesi del 1347, fino al processo pubblico, per arrivare allâinvestitura del cavaliere. Per tutta la durata della manifestazione, è stato possibile visitare la mostra âUn mondo di lameâ, con circa 70 pezzi originali che vanno dal 1700 fino al 1900, la biblioteca del monastero benedettino di San Pietro di Sorres e la grotta âUlariâ. Spazio anche allâequitazione, con il battesimo della sella e la dimostrazione della forgiatura del ferro e della ferratura del cavallo a cura del maneggio âSardo Cheyenneâ di Bonnanaro. Il falconiere Sandro Vicini ha dato prova della sua abilità con i rapaci. Soddisfatto il sindaco Silvano Arru: «Voglio ringraziare tutti coloro che hanno collaborato per il grande successo dellâevento. Grazie a ciò Borutta vuole consolidare il ruolo di meta ambita del turismo religioso in Sardegna e consacrare il centro di educazione ambientale dellâarea SIC âSa rocca âUlariâ». Il primo cittadino non risparmia, comunque, una nota critica: «disgregare lâofferta turistica non è un bene. Fare manifestazioni in tanti paesi, nello stesso giorno, non porta ad alcuni risultati. Su questo, come Unione dei Comuni, abbiamo molto da lavorare».