Giave. Nuova presa di posizione dei 13 sindaci del Meilogu sulla chiusura della stazione. Una vicenda che dura ormai da più di un anno. In data 29 marzo è stata inviata una lettera indirizzata all’ingegnere Orazio Iacono (Direttore Divisione Trasporto Regionale di Trenitalia) e, per conoscenza, all’ingegner Giampiero Strisciuglio (Direttore Commerciale ed esercizio Rete RFI), alla dottoressa Gabriella Massidda (Direttore Generale dell’Assessorato dei Trasporti), all’ingegner Maurizio Cittadini (Direttore del Servizio per il trasporto pubblico locale terrestre) e all’Autorità di Regolazione dei Trasporti in cui si chiede, con forza, il ripristino del servizio ferroviario. Nella missiva si rimarca la presenza, nel territorio, delle stazioni Giave e Bonorva che, a loro modo di vedere «già dalla fine del 2015, sono state pesantemente penalizzate nell’accesso al servizio ferroviario di Trenitalia». Denunciata la cancellazione di tutte le fermate a Giave. In tutto questo lasso di tempo, molte sono state le iniziative messe in atto dai primi cittadini che, pur di riavere un servizio di vitale importante per i circa 25mila abitanti che vi risiedono, hanno inoltrato numerose istanze alla Regione Sardegna, a Trenitalia a RFI. Presentate anche due interrogazioni parlamentari in consiglio regionale. L’ultima, in ordine di tempo, è stata inviata direttamente al ministro dei Trasporti Graziano Delrio. Nessun riscontro è arrivato a tali solleciti tranne, si legge nel documento, «una unica risposta di Trenitalia che rimandava genericamente alle determinazioni della Regione Sardegna circa l’offerta ferroviaria». I sindaci continuano a sottolineare come «la cancellazione delle fermate, e conseguente chiusura di fatto della stazione di Giave, siano state due iniziative assunte senza nessuna seria riflessione sull’inutile danno arrecato alla mobilità dei nostri cittadini». In allegato è stata inviata una tabella con i dati Istati relativi alla mobilità nel Meilogu. Ribadita ancora una volta l’importanza di avere le quattro fermate a Giave con la speranza che «la bontà e la ragionevolezza delle nostre argomentazioni possano trovare un positivo riscontro nell’attività di progettazione degli orari ferroviari del 2018 e 2019».