Pozzomaggiore. La salvaguardia di uno dei gioielli del periodo romano in Sardegna: il ponte ‘Oinu. È questo che chiede a gran voce il sindaco Mariano Soro che, questa mattina, si è recato nel sito assieme a Lisa Mannu (vicesindaca di Pozzomaggiore) Salvatore Masia (sindaco di Cheremule e presidente dell’Unione dei Comuni del Meilogu), Stefano Sotgiu (sindaco di Semestene), l’ex rettore dell’Università di Sassari Attilio Mastino, Marco Oppes e l’archeologa Laura Lai, che si è interessata in maniera particolare alla storia di questo ponte. Più tardi è arrivato anche il nuovo soprintendente Francesco di Gennaro e la professoressa Anna Depalmas. Nel corso della visita è stato portato all’attenzione dell’opinione pubblica lo stato di abbandono del ponte, costruito circa 2000 anni fa. In epoca romana, il ponte collegava Gurulis Vetus (Padria) con Gurulis Nova (Cuglieri) mentre nel Medioevo era una via di collegamento tra Pozzomaggiore e Scano Montiferro. Già da qualche tempo è stato creato su facebook un gruppo “Salviamo il ponte ‘Oinu” per cercare di mantenere viva l’attenzione degli appassionati di archeologia e delle istituzioni sulla situazione in cui versa la struttura. Come ha sottolineato Soro «Questa vuole essere solo la prima di una serie di iniziative. La speranza è che chi di dovere si attivi immediatamente per l’immediata sistemazione del ponte». Sulla stessa linea Mastino: «La Soprintendenza esamini la pratica per poter intervenire per tagliare le edere che stanno danneggiando il ponte. Vi è anche una lesione nella parte centrale dell’arco per cui è anche pericoloso. Chiediamo che sia visitabile e che sia rifatta la segnaletica». Si unisce al coro anche Salvatore Masia «ci diano i soldi per metterlo a posto».