Cossoine e la Zps. Se ne è parlato venerdì 5 in un incontro pubblico

Antonio Caria
10/05/2017
Attualità
Condividi su:

Cossoine. Il centro sociale ha ospitato, nella giornata di venerdì 5 maggio, un incontro promosso dall’amministrazione comunale inerente la zona di protezione speciale. Un argomento questo che ha creato un dibattito all’interno della popolazione. La sindaca Sabrina Sassu ha rimarcato infatti, come, a suo parere, non si sia ben capito il reale significato della Zps. «è vero che ci sono dei vincoli – così la prima cittadina – ma è anche vero che ci sono delle opportunità».

In seguito il dottor Ivo Manca ha posto all’attenzione del pubblico la pianta dell’area che viene proposta per la Zps. In quest’ultima, situata nei Comuni di Giave e Cossoine, è presente un sito di nidificazione della cicogna. Motivo, per Manca, che consente d’inserirla all’interno della Rete Natura 2000.

«L’idea della Zps – ha spiegato il naturalista – nasce dal comitato contro il termodinamico e, in quell’occasione, il fatto che ci fosse la presenza di un sito di nidificazione della cicogna e la presenza di altre specie protette, fa pensare a molti del comitato che proporre la Zps possa essere utile per bloccare il termodinamico».

Sottolineato come sia stata l’esigenza di creare un progetto Life che permette di poter avere accesso a dei finanziamenti da parte dell’Unione Europea e come, oltre alla cicogna, anche altre specie animali consentano l’istituzione di queste aree.

Un ruolo importante viene svolto dai “Piani di Gestione”, scelto dai cittadini che, per Manca, contiene le indicazioni sugli ampliamenti delle strutture presenti in questi siti. Uno dei vincoli è quello di dover presentare una relazione (valutazione d’incidenza) su una nuova costruzione che s’intende realizzare.

Citati anche i divieti (effettuazione della preapertura dell’attività venatoria con l’eccezione della caccia di selezione agli ungulati, esercizio dell’attività venatoria in deroga, utilizzo di munizioni a pallini di piombo all’interno delle zone umide, realizzazione d’impianti eolici, di risalita, di discariche, svolgimento dell’attività di addestramento di cani e apertura di nuove cave). Le altre problematiche sono contenute in un documento che sarà pubblicato nel sito del Comune.

Manca ha inoltre fatto riferimento al Piano di Gestione di Monte Arcuentu (Sito Sic) dove «il Comune ha ricevuto ha un finanziamento (fondi per la Sic/Zps), di un paio di milioni per la costruzione di una strada che viene asfaltata che ha fatto diminuire il tempo di percorrenza di venti minuti rispetto a prima. Con gli stessi fondi è stata realizzata, sempre nella stessa zona, una fattoria didattica. In questi anni – ha concluso Manca – sono arrivati diversi milioni Sic/Zps con le finalità sempre legate alla valorizzazione del territorio. L’attività agricola rimane quella tradizionale. Non c’è indicazione contraria».

Illustrate anche le due proposte per la realizzazione della Zps. La prima comprende tutta la zona di Monte Traessu, l’area della piana di Giave e una definita “intermedia”, che la Regione ha decretato come “Oasi Faunistica”. La seconda riguarda circa 200 ettari.

La biologa Maria Giovanna Masia ha posto l’accento sul fatto che «le leggi dicono che l’ambiente e le specie vanno tutelate. Per questo nascono le Zps. La protezione di queste specie non deve portare a rovinare il cittadino».

L’esperto di P.S.R. Damiano Muru ha fatto presente come l’Unione Europea sanzioni coloro che non pongano in essere le normative sui sistemi di protezione ambientale. «Sono azioni che servono – queste le parole di Muru – per sostenere le attività agricole. L’abbandono di queste attività impedisce alla natura di svolgere le proprie funzioni». Un accenno è stato fatto alle misure e alle forme di attuazione del piano di sviluppo rurale.

Non è mancato il dibattito, con alcuni cittadini che hanno posto delle interrogazioni circa i vantaggi e gli svantaggi della Zps che, a detta di Santino Gattu (agronomo e curatore del Piano di Gestione della Zps della piana di Semestene), «sono delle opportunità economiche».

Mario Bonu (giornalista della Nuova Sardegna) ha rilevato come ciò «sia un’opportunità rispetto ai limiti che sono molto relativi» auspicando un continuo confronto con la popolazione e puntando a una maggiore estensione dell’area.

All’incontro ha partecipato anche Francesco Caggiari (sindaco di Bortigali).

Leggi altre notizie su MeiloguNotizie.net
Condividi su: