Semestene. Correva lâanno 1967. Dopo un periodo di abbandono e alcuni crolli, veniva autorizzata la demolizione della Chiesa di Santa Croce.
Come riportato nel libro scritto da Giovanni Deriu e Salvatore Chessa âLa Chiesa di Santa Croce di Semesteneâ, lo smantellamento avvenne in due fasi: la parte superiore tra il 16 e il 27 gennaio mentre il rimanente nel mese di agosto dello stesso anno. Dellâedificio rimasero i due portali che, il giorno 8 maggio 1968, furono presi âA titolo di depositoâ dalla Soprintendenza ai Monumenti di Sassari e furono sistemati nel giardino di via Monte Grappa.
Un esilio lungo 49 anni. Il desiderio di rivedere quei due gioielli artistici nel luogo dovâerano anticamente collocati è sempre stato vivo nella comunità semestenese. Alcuni di loro sono nati allâombra di quella Chiesa.
Un sogno diventato realtà nellâanno del Signore 2017 e, precisamente, il 15 febbraio quando il soprintendente, dopo circa 4 anni di trattative, ha dato il via libera definitivo al rientro a Semestene. Un intenso lavoro portato avanti dallâamministrazione comunale guidata da Stefano Sotgiu, in particolare dellâufficio tecnico, e della soprintendenza, che hanno curato nei minimi particolari questo ritorno a casa.
Siamo agli inizi del 2000. âSantu Nigola Etzuâ viene portato a Sassari per un intervento di restauro e, subito dopo, collocato non più nella sede originaria ma precisamente nella pinacoteca Musa.
Anche in questo caso è stato premiato lo sforzo degli amministratori «per il recupero di opere e luoghi d'arte appartenenti alla comunità e significativi per la sua memoria storica», si legge nella motivazione del soprintendente Francesco di Gennaro, nellâatto con cui autorizzava la restituzione alla Curia (proprietaria della statua lignea) e, di conseguenza, la sua ricollocazione nella Chiesa parrocchiale di san Giorgio.
La cerimonia dâinaugurazione si svolgerà sabato 27 maggio alle 10.30. Prevista la celebrazione solenne (Chiesa di San Giorgio) da parte di Sua Eminenza Mauro Maria Morfino (vescovo della diocesi di Alghero-Bosa), seguita da una visita allâarea di Santa Croce e dalla spiegazione degli interventi eseguiti e di quelli ancora in cantiere.