Thiesi dice no alle scorie nucleari in Sardegna. Approvata in Consiglio la denuclearizzazione del territorio comunale

Antonio Caria
27/08/2017
Attualità
Condividi su:

Thiesi. Il sindaco Gianfranco Soletta e l’intera Amministrazione comunale hanno deciso di dire no all’eventualità dell’arrivo delle scorie nucleari in Sardegna e lo ha fatto nel corso della seduta del Consiglio comunale del 22 agosto.

Un tema, questo, che sta creando un forte dibattito all’interno della comunità sarda. Secondo quanto riportato nella delibera, «il Deposito Nazionale è finalizzato alla sistemazione definitiva di circa 75mila metri cubi di scorie nucleari di bassa e media attività e lo stoccaggio temporaneo di circa 15mila metri cubi di scorie ad alta attività, frutto della stagione nucleare  italiana chiusa con il referendum del 1987». La Sardegna potrebbe essere individuata come sito di stoccaggio «per via delle sue caratteristiche di stabilità geologica, geomorfologica  e per l'assenza di attività sismica».

Secondo l’Amministrazione comunale, l’arrivo in Sardegna delle scorie causerebbe, non solo un forte danno d’immagine all’isola, con conseguenti ricadute sull’economia e sull’ambiente, ma anche che «in caso di guerra la Sardegna diventerebbe un obbiettivo sensibile, con l'aumento esponenziale dei rischi per la popolazione residente»

Citate anche le servitù militari «che hanno creato ingenti danni al territorio in termini di inquinamento, di danni alla salute e impatto negativo sull'economia dei territori interessati».

Viste queste considerazioni, si è deciso di dichiarare la denuclearizzazione del proprio territorio e il divieto assoluto allo stoccaggio e al transito di scorie nucleari, oltre alla «totale contrarietà all’individuazione della Sardegna come sede di Deposito Nazionale per i rifiuti radioattivi e Parco Tecnologico».

Inoltre. è stato dato mandato al sindaco di chiedere un intervento deciso da parte dei vertici regionali e «per tutte le azioni istituzionali ed eventualmente amministrative e giudiziarie utili a rappresentare questa deliberazione in qualunque sede».  Tutto questo anche in difesa del quesito referendario del 15-16 maggio del 2011 “Sei contrario all’installazione in Sardegna di centrali nucleari e di siti per lo stoccaggio di scorie radioattive da esse residuate o preesistenti?” che aveva visto prevalere il si con 97 per cento.

Leggi altre notizie su MeiloguNotizie.net
Condividi su: