«La Direzione regionale del Pd si riunisce venerdì a Oristano, alle 10,30. All’ordine del giorno le elezioni regionali: liste e alleanze». Il 27, dunque, sapremo se la Barracciu sarà ancora la candidata della coalizione di centrosinistra, per la quale ha vinto le primarie. Sulla questione interviene il consigliere regionale del "La Base" Efisio Arbau
«Francesca Barracciu è stata votata da migliaia di cittadini come candidato presidente ed ha dimostrato di essere autonoma anche rispetto al suo partito. E’ una donna della provincia di Nuoro, di un piccolo paese dell’interno. Questa condizione di estraneità ai soliti circuiti politici, da fastidio ai soliti tre o quattro che hanno sempre deciso chi debba essere il candidato presidente. Per questo, per dirla alla Totò, “il limite della mia pazienza” è superato, insieme, naturalmente, a quello di coloro che fanno parte del movimento La Base. Faccio, pertanto, un appello a Francesca: lascia perdere le sigle e le siglette ed inizia a girare per la Sardegna, serve dialogare con le persone del futuro sistema fiscale sardo, della continuità territoriale, dell’università della Sardegna e della necessità di portare competenze e soldi nei territori, fuori da Cagliari e dalle solite pozzanghere della politica politicante sarda. Non accetteremo giochi di palazzo o di prestigio e questo deve essere chiaro a tutti».
La Barracciu è stata sconfessata da alcune forze del centrosinistra come Sel, che ha chiuso il suo congresso regionale con un niet. Ed è un deputato di Sel, Michele Piras, ad essere proposto in alternativa all'europarlamentare da don Ettore Cannavera. Ma la Barracciu è "difesa" anche dai sardisti. «La conferma delle indicazioni delle primarie, insieme con l’autonomia e il coraggio che dimostra Francesca Barracciu, rappresentano un dato politico di assoluta rilevanza e un fatto per certi versi storico – spiega Giovanni Colli, segretario dei Quattro Mori – Mai, infatti, il candidato governatore di uno dei principali schieramenti del bipolarismo italiano è stato deciso soltanto in Sardegna e con la partecipazione di oltre cinquantamila sardi».