Tutti ormai davano per certa la costruzione di un gruppo unico sovranista e indipendentista composto da Partito dei sardi, Rossomori e iRS. E niente faceva pensare a esiti diversi, come quello prodottosi in queste ore con la confluenza del banarese Gavino Sale nel gruppo misto. Le ragioni nella maggiore libertà di azione del rappresentante indipendentista alla sua prima elezione in consiglio regionale.
«Per diversi giorni - si legge nel sito ufficiale di iRS - sono apparse notizie sugli organi di informazioni nelle quali si parlava dell’adesione del consigliere Sale al gruppo consiliare “soberania e indipendentzia”, ma le distanze negli obiettivi e nella pratica politica ci impediscono di dare un’adesione, per quanto tecnica, con il nostro consigliere al suddetto gruppo. Le enunciazioni e le etichette non sono mai state sufficienti nella nostra azione politica al di fuori del Palazzo e tanto meno lo sarebbero all’interno. Siamo convinti che per poter costruire un gruppo consiliare unito e forte debbano esserci delle basi politiche solide e condivise».
Ma, come anche confermato da quelli che sarebbero dovuti essere i suoi colleghi del gruppo soberanista, non mancheranno i percorsi e le battaglie comuni. Il gruppo unico avrebbe sancito una "perfetta fusione" dopo le scissioni degli anni precedenti: oltre allo strappo dei Rossomori con i sardisti che vedevano nelle loro fila anche Maninchedda, va anche ricordata la spaccatura di Franciscu Sedda (tramite Progres ma ora Pds) proprio con Gavino Sale. Se il gruppo senza iRS vedrà comunque la sua costituzione con capogruppo Emilio Usula, eletto nelle liste dei Rossomori nella circoscrizione di Nuoro, il gruppo misto continua crescere: iRS si trova ora insieme alla Sinistra sarda, al Centro democratico, all'Usd, ai zonafranchisti di Randaccio e ai Fratelli d'Italia. Intanto Maninchedda guarda anche a Sel, considerato "unico partito in movimento rispetto alle nostre posizioni", nella prospettiva di "creare un grande soggetto politico della sovranità". Che sia una riproposizione dell'Esquerra catalana tanto sognata da Gavino Sale?