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La “lezione musicale” di Piero Marras sotto le stelle nella reggia nuragica di Santu Antine

Articolo tratto dal Portale Letterario del circuito Cittànet

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Una notte magica! Di giorno la piana di Torralba spazzata da un fastidioso vento che minacciava le strutture predisposte, la stabilità dello schermo e la  buona riuscita dell’evento, e poi il “miracolo” (Piero afferma, quasi con laico pudore ma con fermezza: “ne ero certo”) di una serata tranquilla e solenne come il maestoso monumento nuragico, magistralmente illuminato.
Indelebile testimonianza non solo di un importante e significativo passato,  ancora misterioso perché mai adeguatamente studiato e approfondito da sardi e da terzi ( a parte qualche importante e storica eccezione ad esempio il “sardus pater” Giovanni Lilliu), ma, ci tiene a sottolineare il nostro cantore, anche e soprattutto riferimento di un futuro per tutti e specie per i giovani, sul quale occorre concentrare sforzi e volontà.
Un colpo d’occhio eccezionale quando ormai dileguatesi le luci del giorno, arrivo, con un leggero ritardo a causa di una segnaletica non all’altezza della situazione (peccato!), di fronte alla reggia nuragica di Santu Antine.  E mentre percorro il vialetto d’ingresso, lasciandomi sulla destra le bancarelle odorose di spezie e salsicce arrosto, sempre presenti ma stavolta sistemate opportunamente a distanza di rispetto dal palco e dal pubblico, sento e assaporo le prime parole e le prime note di Piero Marras.

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sul Portale Letterario del circuito CITTÀNET

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