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Cinema sardo a Banari: si parte con "Il figlio di Bakunìn"

A seguire proiezioni di Columbu e Mereu

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BANARI. Inizia oggi, presso la Biblioteca Barore Sassu, un ciclo di proiezioni cinematografiche dedicate alla Sardegna e ai suoi registi. Si parte con “Il figlio di Bakunìn” di Gianfranco Cabiddu (tratto dall'omonimo romanzo di Sergio Atzeni”. Scorreranno le vicende di Tullio Saba, il minatore figlio di Antoni, il libertario calzolaio sulcitano con il sopranome del rivoluzionario russo. Tullio diventa quindi, per quanti lo conoscono, il figlio di Bakunin e, dagli anni Trenta alla fine degli anni Cinquanta, intreccia la propria storia con quella dell'isola vivendo la guerra, le lotte sociali del periodo successivo, i problemi legati allo sviluppo e alla modernizzazione della terra, del lavoro, della vita familiare. Le ricostruzioni e le testimonianze offrono un quadro variegato del personaggio a seconda di chi ne ricorda le gesta: un capopopolo, un opportunista, un idealista, un traditore, un eroe. I prossimi mercoledì del mese saranno proiettati “Disamistade” (sempre di Cabiddu), “Arcipelaghi” di Giovanni Columbu e “Sonetàula” di Salvatore Mereu.

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