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Energia, agricoltura, paesaggio: i comitati (tra i quali Cossoine) presentano un manifesto d'intenti

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«La storia recente della Sardegna è quella di un territorio costellato di progetti economicicalati dall’alto e dall’esterno, progetti i cui benefici restano in capo alle lobbies economico-finanziarie che li propongono, laddove i costi di tali progetti sono invece scaricati sulla collettività, attraverso gli incentivi economici, i danni ambientali, sociali ed economici da essi causati. Si tratta di un meccanismo collaudato che si ripete da decenni e lascia dietro di sé un tessuto economico incapace di provvedere autonomamente alle proprie necessità, comunità sfilacciate, costrette ancora oggi a vedere le energie più fresche allontanarsi alla ricerca di quelle possibilità che una progettualità ad uso e consumo di pochi ha cancellato; un paesaggio ferito da interventi decontestualizzati e privi di qualsiasi relazione con l’ambiente circostante e l’economia locale, un territorio privato delle competenze e delle popolazioni che ne garantiscano la tenuta e l’assetto [...]»

Inizia così il manifesto di intenti del "Comitati sardi InRete" (che alleghiamo integralmente) presentato nei giorni scorsi a Cagliari dal raggruppamento di comitati territoriali che vede anche la partecipazione del Comitato "No al Termodinamico" di Cossoine. In esso sono racchiuse le ragioni della lotta alla speculazione energetica, la necessità di un modello di generazione distribuita dell’elettricità, della ridefinizione del rapporto tra produzione energetica e agricoltura, di un piano regionale dei rifiuti che persegua la strategia “Rifiuti Zero”, della valorizzazione del paesaggio. 

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