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Fonti rinnovabili: i sindaci del Meilogu hanno incontrato gli assessori all'Ambiente, all'Industria e agli Enti locali

redazione
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CAGLIARI. La mattina del 10 giugno, presso i locali dell’Assessorato Regionale all’Ambiente, si è tenuto un incontro fra i sindaci (tra i quali quelli di Bonorva, Cossoine e Giave) interessati dal problema dei megaimpianti da fonti rinnovabili e l’Assessorato Regionale Ambiente, Industria ed Enti Locali. L’incontro segue la conferenza stampa di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e la richiesta di moratoria sui megaimpianti da fonti rinnovabili insistente nei territori dei sindaci sopraelencati. Nel pomeriggio dello stesso giorno, i sindaci hanno incontrato la IV Commissione Regionale Ambiente, alla quale ha presenziato anche il consigliere regionale del Meilogu, l'indipendentista Gavino Sale. Nelle risposte degli assessori l'allineamento dei vari strumenti di pianificazione – piano urbanistico, piano paesaggistico, piano energetico – per addivenire ad una regolamentazione comune.

Qui sotto gli interventi di Senes, Deiana, Unali e Sale. Nell'allegato il resoconto completo.


Gianmario Senes – Sindaco di Bonorva: il progetto in itinere di un impianto solare termodinamico su 230 ettari, divisi fra Bonorva e Giave per la maggior parte su terreni comunali, è assolutamente incompatibile con gli investimenti ambientali di turismo sostenibile adottati finora. Fra interventi nel settore archeologico, filiera corta, investimenti Gal e quant’altro, l’Ente locale ha destinato al territorio oltre 20 milioni di euro che rischiano di essere vanificati dall’allocazione selvaggia dell’impianto in argomento. Considerato inoltre che tali impianti vengono spesso dichiarati di pubblica utilità, ci si potrebbe trovare innanzi al paradosso che i terreni comunali vengano espropriati dalle multinazionali private. Si risente di fronte all’eccessiva pedanteria nell’autorizzare anche il semplice allargamento di una finestra nei centri storici e si permette invece di passare come rulli compressori nei terreni agricoli.

Giuseppe Deiana – Sindaco di Giave: non contrario alla nuova frontiera delle rinnovabili, ha allocato mini progetti di impianti fotovoltaici all’interno dei piani urbanistici per rispettare il territorio. Tutto questo viene letteralmente stravolto dal proliferare di società che propongono l’allestimento di mega impianti su ettari ed ettari di terreno agricolo, peraltro insidiandosi in tutti gli spazi lasciati liberi dai vincoli, raggirando nei fatti gli obiettivi primari di tutela ambientale. Con il dovuto riguardo per gli impianti di piccola produzione, come quelli a uso esclusivo delle aziende agricole, chiede con fermezza la moratoria di tutti i mega progetti in essere, in attesa di normare i procedimenti autorizzativi.

Alfredo Unali – Sindaco di Cossoine: ritiene fondamentale accelerare il più possibile l’adozione di un piano energetico regionale idoneo a fare chiarezza nel settore. Il paese è stato oggetto di un progetto di impianto solare termodinamico ricadente su un territorio di 160 ettari di terreno agricolo. La popolazione è approdata, dopo un lavoro di studio, ad un referendum consultivo popolare che ha nettamente respinto qualsiasi ipotesi di fattibilità dell’impianto. L’attuale vuoto normativo lascia aperti svariati interrogativi, non ultimo il problema dello smantellamento degli specchi e delle attrezzature alla scadenza del trentennio di concessione del diritto di superficie. Ugualmente senza risposta il problema della necessità di una variante al piano urbanistico comunale prima dell’autorizzazione finale ad opera della Regione, condizione che espone i comuni al rischio di esosi ricorsi e conseguente fallimento dell’ente locale. Si sofferma infine sulla paura che, al pari dell’impianto di Gonnosfanadiga, anche il progetto solare termodinamico di Cossoine, attualmente fermo a Via regionale, possa in qualche modo essere oggetto di accorpamento e deferito al Ministero dell’Ambiente, con conseguenti imposizioni dall’alto difficili da governare.

Gavino Sale: si dichiara favorevole alle fonti rinnovabili purché le stesse servano ai sardi. Eccezion fatta per i piccoli agricoltori, constata tuttavia che le stesse servono solo a chi le impianta, secondo il principio dell’arricchimento di pochi e dell’impoverimento di tutti. Il Consiglio regionale sta calendarizzando la discussione sulla materia e annuncia una battaglia forte del proprio partito per bloccare tutti questi impianti. Riguardo agli interventi già avviati, annuncia che Irs presenterà denuncia contro i titolari dei parchi eolici in quanto hanno costretto i piccoli proprietari terrieri a firmare dei patti leonini. Sull’argomento richiama la reintroduzione del sistema delle royalties sul modello scozzese che prevede una remunerazione che passi dall’attuale 1% a punte del 12-18%. E’ necessario condividere una visione collettiva per evitare di subire l’invasione delle multinazionali. Si quindi alle energie rinnovabili a vantaggio della collettività, no alla svendita delle ricchezze della Sardegna.

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