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Cauzioni e conguagli Abbanoa: interviene l'assessore Maninchedda

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Prima il deposito cauzionale, ora il conguaglio. Gli abitanti del Meilogu si pongono tante domande a riguardo di tali misure. Sul deposito cauzionale alcuni sindaci hanno invitato i loro cittadini a sospendere il pagamento in attesa delle indicazioni delle associazioni di categoria in merito alla legittimità (o meno) di quanto richiesto.
Sul tema interviene – dal sito Sardegna e libertà - l'assessore ai lavori pubblici Maninchedda lamentando il fatto che nei giornali non si trovano le indicazioni contenute nella circolare interna diffusa ieri e che ribadiscono il rimborso del deposito (per chi l'ha già pagato, anche in passato) nella bolletta successiva. Ovviamente per chi avrà richiesto la domiciliazione del pagamento entro il 31 dicembre («Da gennaio 2015 solleciteremo il pagamento delle bollette per deposito, se non pagate, per tutti quelli che non hanno fatto la domiciliazione»).

Sui conguagli Maninchedda fa un breve excursus storico per poi arrivare alle decisioni dell'Ato che hanno autorizzato la riscossione degli stessi.
«Forse ai giornali non è chiara una questione. Abbanoa nasce nel 2006. Prima del 2006 le società confluite hanno riempito i loro ranghi di dipendenti. Quando queste società confluiscono in Abbanoa, forniscono anagrafiche in disordine; non tutte le società versano le cauzioni versate dai cittadini; non tutte le società hanno la mappa dei loro impianti; non tutte le società forniscono acqua ben potabilizzata. Tutte le società scaricano su Abbanoa impianti e personale e neanche un euro, dico un euro, di capitale liquido. Questa l’assurda partenza su cui nessuno ha mai indagato. Nel 2007 la Regione ha riconosciuto che la tariffa imposta a Abbanoa era sottocosto».
Da qui la revisione (nel 2010-2011) del Piano Economico Finanziario «che riconosce a Abbanoa il diritto a riscuotere conguagli per 88 milioni di euro» e la decisione, nel 2014, di autorizzare «conguagli per il periodo 2005-2011 per 106 milioni di euro».

«Chi non vuole che i sardi paghino i conguagli – ha concluso Maninchedda - si faccia promotore in Consiglio regionale di un emendamento alla finanziaria di 106 milioni di euro e si assuma la responsabilità di togliere queste risorse allo sviluppo, agli assegni per i tirocini dei disoccupati, alla legge per la prima casa, ai finanziamenti alla ricerca ecc. Noi dal canto nostro e in silenzio stiamo cercando altre soluzioni. Tra i crediti di Abbanoa ci sono i bollettoni mai pagati dai proprietari di seconde case in lussuosi condomini, da albergatori tanto morosi quanto prepotenti e verbosi, rispetto ai quali, ogni volta che Abbanoa ha proceduto allo slaccio, è sempre intervenuto un giudice o un prefetto (i mitici prefetti smistaposta) a ordinare di riallacciare, per cui la Regione, che è stata sollecitata dalla Magistratura a mettere ordine in Abbanoa, è diversamente sollecitata dalla Magistratura a non far pagare l’acqua. Questa è l’Italia».


La circolare citata da Maninchedda

1) Chi attiva la domiciliazione del pagamento delle bollette entro il 31.12.2014 non deve pagare la bolletta sul deposito che ha ricevuto a casa.
Deve usare il modulo allegato alla bolletta presentandolo compilato e firmato alla banca o all’ufficio postale. Gli adempimenti interni non rilevano per la comunicazione esterna e ovviamente la fattura di deposito viene annullata.
2) Chi ha già pagato il deposito, anche in passato, e richiede la domiciliazione del pagamento delle bollette, riceve il rimborso nella bolletta successiva.
3) Da gennaio 2015 solleciteremo il pagamento delle bollette per deposito, se non pagate, per tutti quelli che non hanno fatto la domiciliazione. Le bollette di chi ha domiciliato saranno invece annullate. Per tutti quelli che hanno pagato e domiciliato si procede sempre al rimborso.
Attenersi rigorosamente alle indicazioni scritte nelle comunicazioni anche telefoniche con la clientela.

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