Il post pubblicato ieri dall'ormai ex Assessore alle Politiche giovanili del Comune di Bonorva potrebbe configurarsi come istigazione all'odio razziale. «Questa mattina – così la nota Ansa che circola nei circuiti informativi sardi - i Carabinieri del Comando provinciale hanno sequestrato la lettera di dimissioni dell'assessore. La donna rischia una denuncia».
Per la legge italiana, che trova fondamento nel principio dell'eguaglianza formale sancito nel primo comma dell'articolo 3 della Costituzione repubblicana (ma anche nelle Convenzioni internazionali recepite dall'ordinamento), l'appartenenza etnica e la religione (così come altri elementi) non possono infatti essere fattori determinanti per nutrire avversione, esclusione e restrizione nei confronti di individui o gruppi. Diverse sono le leggi presenti, ad iniziare da quella più conosciuta e denominata comunemente legge Mancino (che alcuni movimenti di estrema destra vorrebbero abrogare).
Quanto avvenuto ieri (post e lettera di dimissioni) continua quindi a far dibattere tra chi condanna il contenuto di tali dichiarazioni e chi si appella alla libertà di opinione anche se inneggiante a soluzioni hitleriane e lesiva nei confronti del mondo arabo e della religione islamica, come dimostrato dai diversi commenti presenti sulla rete sociale Facebook.