SILIGO. L'ultimo consiglio comunale ha fatto proprio l'ordine del giorno trasmesso dall'Anci Sardegna ai comuni dell'isola a seguito delle conseguenze della Legge Finanziaria Regionale 2013 circa la riduzione dell'Irap e la cancellazione del Fondo regionale per le povertà estreme. Approvazione unanime «con la precisazione che non si devono ridurre i fondi delle povertà estreme in contrapposizione con la riduzione dell'Irap».
ORDINE DEL GIORNO
Il Consiglio Direttivo di ANCI Sardegna, aperto all’assemblea dei Sindaci della Sardegna riunitosi mercoledì 12 giugno in Cagliari (aula del Consiglio Comunale), ha approvato il seguente o.d.g. relativo alla riduzione dell’IRAP previsto dalla Finanziaria Regionale 2013 ed alla diminuzione dei fondi legati alle estreme povertà per la maggioranza dei Comuni sardi.
Premesso che la Legge Finanziaria Regionale 2013 ha previsto la riduzione dell’IRAP del 70 per cento a favore dei Comuni e delle Province della Sardegna, con soddisfazione da parte di ANCI Sardegna;
Visto che la stessa legge ha cancellato il Fondo Regionale per le povertà estreme a favore dei Comuni sardi;
Valutato che con il medesimo provvedimento si è parametrato l’ammontare dei fondi delle povertà in funzione dei singoli risparmi IRAP per il medesimo Comune;
Considerato che dall’esame incrociato dei dati 2012 tra stanziamenti ai Comuni per le povertà e il pagamento Irap risulta che l’applicazione della norma regionale creerebbe una forte sperequazione tra Comuni che verrebbero fortemente penalizzati (chi più avrà , in termini di IRAP risparmiato, più avrà , in termini di risorse per fronteggiare la povertà , determinando un forte squilibrio nel riparto 2013 rispetto all’anno precedente);
Valutato l’impatto che questa decisione avrà , ancor più in un momento di gravissima crisi economica e di emergenza sociale che colpisce la gran parte dei territori della Sardegna cui le amministrazioni comunali rischiano di non essere più capaci di far fronte, visti i continui tagli al proprio bilancio;
Ritenuto che a molti Comuni resteranno le sole competenze, ma non le risorse necessarie per poter far fronte alle spese che la povertà diffusa comporta; che sia interesse dei Comuni e della collettività tutta supportare chi oggi si trova in stato di grave difficoltà economica; che le amministrazioni locali, dopo le minori entrate che arrivano dallo Stato e i limiti e i vincoli del patto di stabilità , si vedranno costrette a fare i salti mortali per cercare di supplire all’assenza del fondo per le povertà estreme e per dare risposte alle fasce della popolazione che si trovano in maggiore difficoltà ; che la Regione non ha ancora risposto in termini fattivi alla richiesta di ANCI di rivedere la norma;
Delibera di chiedere al Consiglio Regionale della Regione Sardegna che nel collegato alla finanziaria si trovino le risorse necessarie per ripristinare il fondo per le povertà estreme. Inoltre, vista la già difficile situazione dei Comuni sardi, delibera di chiedere un vertice urgente con il presidente della Regione Ugo Cappellacci per fare il punto della situazione e di proseguire la mobilitazione per il conseguimento degli obiettivi contenuti nel presente documento, auspicando un confronto costruttivo nelle sedi politiche istituzionali e riservandosi di promuovere nuove iniziative qualora questo confronto non produca i risultati attesi. Di avviare un percorso condiviso di azioni ed iniziative congiunte con il partenariato economico sociale (organizzazioni sindacali, associazioni delle imprese, Terzo Settore, etc) al fine di costituire un fronte comune per fronteggiare la gravissima situazione di disagio sociale e creare un interlocutore per la stessa Regione per arrivare a soluzioni urgenti e condivise.