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Siligo, ricordato Gavinu Còntene a cent'anni dalla sua scomparsa

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SILIGO. Gavinu Còntene, uno tra i più grandi poeti estemporanei sardi, è stato ricordato dalla sua comunità a cento anni dalla sua morte. L'occasione si è presentata il 27 agosto scorso, giornata di apertura dei festeggiamenti in onore di San Vincenzo Ferrer che, da ormai qualche anno (e in collaborazione con l'amministrazione comunale), è dedicata alla gara poetica a bolu. Nel pomeriggio, successivamente alla commemorazione della statua del poeta, si è tenuto un convegno per ricordare la sua figura e il suo contributo a sa gara. Gli interventi, introdotti dal sindaco Mario Sassu, dall'assessore della Cultura Antonietta Pala e moderati dal giornalista e scrittore Tonino Oppes, hanno affrontato alcune tematiche utili a comprendere l'eredità de su cavalieri de s'otava rima. Lo scrittore Gavino Maieli ha collegato l'opera di Còntene al “suo villaggio dei poeti”; il giornalista Mauro Piredda ha affrontato un discorso legato a “su tempus benidore de sa gara” mettendo in evidenza il contributo di “tiu Gavinu” allo sviluppo di quelle manifestazioni (si pensi all'eliminazione del premio e alla conseguente professionalizzazione dei poeti); Paolo Pillonca, uno dei massimi esperti del settore, ha inceve impreziosito il tutto attraverso aneddoti, ottave e frammenti di vita sui palchi (anche in riferimento al pubblico femminile particolarmente attratto dall'aedo silighese). Sul finire il poeta banarese Angelo Porcheddu ha letto un sonetto dedicato a “su leone” della poesia a bolu. In serata si è svolta la tradizionale gara con Celestino Mureddu (sa terra / su dutore), Peppino Donaera (s'ària / su preìderu) e Nicola Farina (su mare / su bechinu), accompagnati da bassu, contra e mesu boghe del Cunsonu tiesinu.

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