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Banari, i 100 anni di tia Gavina Carta

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Banari ha festeggiato ieri la sua centenaria. Tia Gavina Carta ha raggiunto l'ambito traguardo circondata dall'affetto di figli, nipoti e pronipoti. Madre e donna «dolce ma al tempo stesso dura di carattere», come dettoci dal figlio più piccolo, Antonangelo Piu, classe 1951: «Mia madre si è sposata nel 1935 dando alla luce due anni dopo la sua primogenita, Francesca, che purtroppo ci ha lasciati lo scorso anno. Per noi, sette fratelli (nella lista anche Piera, Ica, Angela, Michelina e Nardo), è stata una maestra di vita, una donna di grande cultura. Ricordo ancora quando intorno al fuoco ci leggeva dei classici della letteratura italiana come la Divina commedia e i Promessi sposi». Nelle parole di Antonangelo anche le sofferenze di tia Gavina: «Orfana di padre all'età di tre mesi ha persino dovuto affrontare la scomparsa dei suoi due fratelli: Salvatore, di 35 anni, è stato ammazzato dai contrabbandieri nei pressi del valico di Ventimiglia, dove operava come Guardia di frontiera; Antonio ha lasciato questo mondo appena quindicenne». Tia Gavina vive da alcuni anni presso la casa di riposo di Siligo e, stando alle parole di Antonangelo, «continua tutt'ora a tenersi informata seguendo regolarmente i telegiornali e leggendo le riviste. Ma anche il libro del Papa che le abbiamo recentemente regalato».

Prima dei festeggiamenti, il vicesindaco Daniela Tola e l'assessore Antonio Carboni si sono recati dalla centenaria consegnandole un targa e un mazzo di fiori.

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