Siligo. Dalla famosa Badde Frùstana, narrata da Gavino Ledda nel suo libro “Padre Padrone, a Campu giavesu, fino ad arrivare alla piana di Santa Lucia a Bonorva. Sono questi alcuni dei luoghi protagonisti del documentario “Meilogu-Uomini e Paesaggi”, realizzato da Bruno Merella e Giovanni Fiori che è stato proiettato venerdì 4 novembre nella sala conferenze del centro di aggregazione sociale.
L’evento, organizzato dall’assessorato comunale delle Politiche agricole, dall’associazione Studenti di agraria e dalla Regione Sardegna, ha avuto come tema la valorizzazione e la tutela del paesaggio rurale.
La serata, coordinata magistralmente da Sante Maurizi, è stata aperta dal sindaco Mario Sassu che, dopo i saluti di rito, ha rimarcato come «la nostra amministrazione ha deciso unanimemente, con una storica deliberazione, di proibire a chiunque l’attività estrattiva nel territorio comunale con una piccola eccezione: solo un area adibita per anni a cava di sabbia e silice di circa 6 ettari è stata fatta salva con l’intento di favorirne la bonifica».
Il primo cittadino ha portato anche i saluti degli assessori regionali Francesco Morandi (Turismo) e Donatella Spano (Ambiente). Eugenio Marras (associazione Studenti di agraria di Sassari) ha voluto sottolineare le finalità di questo lavoro mentre l’ex giornalista della Rai Bruno Merella, nell’introduzione alla visione del video prodotto dall'A.S.A., oltre a portare i saluti di Giovanni Fiori e Don Francesco Tamponi, ha spiegato tutte le fasi di realizzazione del medesimo.
Molto critici Giammario Senes (presidente del Gal Logudoro-Goceano) e Salvatore Masia (presidente dell’Unione dei Comuni del Meilogu e sindaco di Cheremule). «Il termine tutela incute molte reazioni, molto spesso negative», ha dichiarato Senes dicendosi preoccupato per alcune proposte fatte dalla Regione. Dal canto suo, Masia, nel mettere in risalto le bellezze paesaggistiche del Meilogu, ha sottolineato come «in questi anni, la tutela dei nostri paesaggi da parte della Regione sia stata fallimentare». Molto importante, a suo giudizio, il legame che si deve creare tra le varie produzioni alimentari del territorio.
Intervenuti anche Giuseppe Pulina, Ignazio Camarda e Gavino Ledda.