Pozzomaggiore. Non conosce età l’amore per la poesia, sia essa orale che scritta, e per la lingua sarda. È con questo spirito che Peppino Mele ha voluto raccogliere le sue poesie in un libro dal titolo “Ammentos Rimados”, edito dalla casa editrice “Torchietto” di Ozieri, che è stato presentato sabato 12 novembre presso la biblioteca comunale. Nell’introduzione, Lucia Cossu, che ha anche coordinato gli interventi, ha sottolineato come questo lavoro editoriale sia un regalo che zio Peppino ha voluto fare ai suoi familiari e alla comunità in cui vive. Dopo i saluti istituzionali del sindaco Mariano Soro, che ha dichiarato come «noi abbiamo vissuto alcune fasi della stesura di questo lavoro», sono intervenuti il segretario del premio Ozieri Antonio Canalis e Michele Pinna, direttore scientifico dell’istituto di studi e ricerche “Camillo Bellieni” di Sassari. Il primo, che ha anche curato la prefazione dell’opera, ha rimarcato come queste poesie siano l’immagine della vita dell’autore, mettendo l’accento sull’importanza delle gare poetiche e delle varie tradizioni paesane di un tempo. Il secondo, nell’illustrare l’ortografia di questi componimenti, ha messo l’accento sul fatto che «la norma e la scrittura della lingua è una questione affrontata male e da questo, negli ultimi anni, sono nate tante discussioni. Una cosa è la parola parlata, un’altra è quella scritta. La regola, – ha concluso Pinna – serve a dare alla lingua connotati di intelligibilità. Tutti possono leggerla e comprenderla ». Molto applaudita l’esibizione del cuncordu “Planu De Murtas” che, in occasione del tredicesimo anniversario della strage di Nassiriya, ha voluto dedicare ai presenti “Dimonios”, il famoso inno della Brigata Sassari, oltre ad altri brani del suo repertorio. Margherita Tilocca ha letto alcune poesie contenute nel libro mentre il poeta locale, Antonio Maria Pinna, ha letto una sua poesia dedicata a zio Peppino. Molto interessanti anche gli interventi di Gerolamo Squintu e di Don Peppino Lintas.Un commosso tziu Pippinu ha voluto ringraziare coloro che gli sono stati vicini e che lo hanno aiutato nella stesura del suo lavoro. Nell’epoca degli smartphone, l’amministrazione comunale, nella persona del vicesindaco Lisa Mannu, ha omaggiato l’autore con un selfie-ritratto.