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Cossoine e il suo vestiario tradizionale, se n’è parlato giovedì in un incontro promosso dall’amministrazione comunale

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Cossoine. Il recupero dell’antico vestiario tradizionale rigorosamente in lingua sarda. È cosi che si può riassumere la giornata di giovedì 8 dicembre dove l’amministrazione comunale, in collaborazione con lo sportello linguistico e la supervisione dell’istituto di studi ricerche “Camillo Bellini” di Sassari ha promosso l’evento “Sa limba de s’arte e s’Arte de sa limba-oe comente eris”. Un connubio di cultura e lingua sarda dove i visitatori ma, soprattutto, i tanti appassionati delle tradizioni isolane hanno potuto ammirare, complice anche la giornata di festa, il lavoro di ricerca sull’antico vestiario del paese condotto dai corsisti del corso di lingua sarda. Per l’occasione si è svolto anche un convegno al quale hanno preso parte Michele Pinna (direttore scientifico del Bellieni), l’archivista e studioso di storia sarda Stefano Alberto Tedde e il professor Leopoldo Ortu. Nei saluti introduttivi, la sindaca Sabrina Sassu ha ringraziato le persone che hanno reso possibile questo evento, in particolare Lucia Sechi e i corsisti che hanno condotto questa ricerca. Nel suo intervento Pinna ha sottolineato l’importanza di questi lavori, visti come un’innovazione tecnologica. Nella sua relazione, “Bestire sa vida, bestire sa morte” Tedde ha ripercorso la storia dell’antico vestiario cossoinese dal 1700 fino ai primi anni del 1900. L’auspicio del professor Ortu è quello di dedicare più giorni a queste iniziative.

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