Giave. I Rossomori prendono posizione sulla vicenda della chiusura della stazione e lo fanno con un’interrogazione urgente presentata dai consiglieri Paolo Zedda ed Emilio Usula al presidente Francesco Pigliaru e all’assessore dei Trasporti Massimo Deiana. L’interpellanza viene dopo le varie manifestazioni promosse dalla sindaca Maria Antonietta Uras e dai primi cittadini dell’Unione dei Comuni del Meilogu che, ormai da molto tempo, si battono per riaprire un servizio considerato essenziale per il territorio. «La Regione – si legge nella richiesta – finora non ha risposto alle richieste di chiarimento presentate dai rappresentanti delle comunità locali mentre le due aziende del Gruppo Ferrovie Italiane hanno scaricato sulla stessa Regione la decisione di sopprimere la fermata di Giave. Chiediamo le ragioni che impediscono alla Giunta di rispondere a una legittima richiesta dei cittadini». Nel sostenere come questa decisione «va contro gli interessi della popolazione del Meilogu», Zedda e Usula hanno sottolineato come «non si è tenuto conto delle esigenze di un bacino d’utenza di circa 25mila persone. I sindaci avevano chiesto di mantenere almeno quattro fermate giornaliere ma la richiesta non è stata accolta. Il risultato è che un intero territorio è completamente tagliato fuori dai trasporti ferroviari». Chiesto l’intervento urgente della Regione. «Il diritto alla mobilità dei sardi è palesemente violato – hanno concluso gli interroganti – la scelta di chiudere Giave va nella direzione opposta rispetto alle scelte strategiche sui trasporti indicate nel Piano di sviluppo regionale 2014-2019 che suggerisce il recupero della centralità del trasporto ferroviario e mostra attenzione per gli interventi finalizzati a una copertura dei servizi nelle zone svantaggiate. La Regione batta un colpo».