Bonnanaro. Per il secondo anno consecutivo, il maneggio “Sardo Cheyenne” si è trasformato in un’aula di università. I 14 studenti, arrivati da Sassari, hanno potuto conoscere direttamente i principali rudimenti della domatura dei cavalli grazie a un professore universitario d’eccezione, Angelo Masia. Il proprietario del maneggio si è sostituito per un giorno al docente Piergiacomo Rassu (docente di equinicoltura) e ha spiegato ai ragazzi del corso di scienze delle produzioni zootecniche (laurea magistrale della facoltà di agraria di Sassari) le varie tecniche della doma. Si è iniziato dall’avvicinamento al cavallo, grazie al contributo di una puledra di 4 anni appena arrivata. Come lui stesso ha sottolineato, Masia è stato tra i primi a eliminare la corda dal collo dei puledri. «Addestramento significa che non deve montarlo solo una persona. Un cavallo ben addestrato – ha affermato il domatore – lo può montare anche un cavaliere o un ragazzo che fa la scuola mentre ammansire un cavallo vuol dire fargli capire che dell’uomo non deve avere paura». Un motivo d’orgoglio è il fatto che molti cavalli passati sotto le cure dell’indiano di Bonnanaro hanno ottenuto ottimi risultati nelle gare di equitazione. Illustrata anche l’alimentazione data ai cavalli. «In Sardegna è rimasta la cultura dei cavalli. Qualche storica famiglia continua ad allevare e, con tanto sacrifico, porta i cavalli a correre – ha concluso Masia-. Fino a 15-20 anni fa il cavallo sardo era tra i migliori cavalli italiani, per il concorso ippico e per il completo mentre oggi sta tornando in auge per l’endurance» Oltre al docente Rassu, i 14 universitari sono stati accompagnati anche dal tecnico Roberto Rubattu.