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Giave, Uras: «Lo Stato ci rimborsi i soldi del fondo sperimentale di riequilibrio»

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Giave. La sindaca Maria Antonietta Uras ancora sul piede di guerra. In data 24 febbraio, la prima cittadina ha inviato un’istanza alla presidenza del Consiglio, ai Ministeri dell’Economia e delle Finanze e dell’interno, alla Banca D’Italia, all’avvocatura generale dello Stato e, per conoscenza, all’ANPCI (associazione nazionale piccoli Comuni italiani) dove chiede il rimborso di 53mila 269, 87 euro relativo alle spettanze del fondo sperimentale di riequilibrio per l’anno 2013. La decisione è arrivata dopo una seduta di giunta comunale in cui si autorizzava Uras a presentare la domanda. Come si legge dalla delibera «l'art. 16, comma 6, del decreto legge 6.7.2012, n. 95 (c.d. Spending Review) ha previsto per il 2013 la riduzione del fondo sperimentale di riequilibrio del fondo perequativo e dei trasferimenti erariali ai Comuni pari ad un ammontare complessivo di 2,25 miliardi di euro, da imputare a ciascun Comune in base alle quote delle spese sostenute per i consumi intermedi desunte dal sistema SIOPE». Il tutto è stato invalidato dalla sentenza della corte costituzionale numero 129 del 6 aprile del 2016, che ha dichiarato incostituzionale tale articolo «nella parte in cui non prevede, nel procedimento di determinazione delle riduzioni del Fondo sperimentale di riequilibrio da applicare a ciascun Comune nell’anno 2013, alcuna forma di coinvolgimento degli enti interessati, né l’indicazione di un termine per l’adozione del decreto di natura non regolamentare del Ministero dell’interno». In conclusione, la sindaca ha rimarcato come «in mancanza del rimborso nel termine di trenta giorni si agirà nelle sedi competenti al fine di tutelare le proprie ragioni con aggravio di spese a vostro carico e ogni conseguenza di legge compresi gli interessi legali sulla somma pretesa».

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