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A Banari le eccellenze dell'agroalimentare

Conclusa la rassegna "L'Arte che ama la terra"

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BANARI. Si è conclusa domenica la rassegna agroalimentare “L'Arte che ama la Terra” arrivata alla sua seconda edizione. Le vie del centro storico, con le loro esposizioni, hanno richiamato l'attenzione dei presenti, trascinati dalla voglia di riscoprire le radici culturali della nostra terra.

Via Marongiu. Subito si è colti dal profumo dei formaggi di produzione propria di Rafaele “Charly” Pes. Pecorino, ma anche “sa fresa banaresa” che ormai quasi nessuno fa più. Il tipico formaggio a pasta filata lo si poteva assaggiare fuso sul pane e ricoperto di miele o pepe. Inutile dire che è andato a ruba e che

Pochi metri a piedi sono serviti a tuffarsi nelle confinanti (ed è proprio il caso di dirlo) produzioni ittiresi. Nello stand dell'associazione “Prendas de Ittiri” si potevano trovare gli insaccati del “Salumificio ittirese”, i dolci sardi di Gavina Delogu, gli oli dei Flli. Pinna, di Susanna Zinellu e dei Flli. Delogu, i formaggi ovini di Tomaso Canu, i vini di Antonio Lisca e il miele Monte Unturzu.
Presente il “Mercato di Campagna Amica” con l'ortofrutta di Sennori (azienda Michele Pinna), le pompie e i liquori siniscolesi (Tholoi), gli oli di Bolotana (Nieddu Giovanni Maria), i salumi e le carni di Ploaghe (Salis), i vini e le grappe della Cantina di Dorgali, i formaggi di Olzai.
Ritornando agli espositori banaresi si è passati dalla “Tumbara” di Clelia Porcheddu e Veronica Vacca alle carni e alla birra artigianale di Mauro Pes (un vero e proprio punto ristoro con panini caldi alla piastra) passando per il miele di produzione biologica di Mario Carboni. Non sono mancati gli assaggi dello stesso con mela e fichi d'India.

Piazza Antonio Solinas. Monopolio banarese con i dolci tipici (cattas, amaretti, gallettine e tericche) di Anna Pintori, le produzioni di Marco Pischedda (cipolle di Banari, passata di pomodoro, ortaggi) e i vini di Quirico Sechi (presente anche con confetture e frutta secca e di stagione).

Sa Caminera. L'antica passeggiata dei nobili, sul retro del settecentesco Palazzo Solinas, ha ospitato i prodotti del Meilogu (Pastificio Tanda e Spada e i vini – Monte Santu, Lierra, Arzu, Lunadu e gainu – dell'azienda vitivinicola Poderosa). Ma non solo.

Un'intera sala, tra le trachitiche de “sa Caminera”, è stata “colonizzata” dall'amministrazione comunale di Usini. Introdotti dal visibile motto “Usini è Cagnulari”, i visitatori hanno potuto assaggiare i vini di tutte le sue otto cantine (Cherchi, Carpante, Chessa, Fiori, Tanarighe, la nuova cantina Galavera, Pisoni e Panzati). Oltre il Cagnulari presenti anche i vermentini, Cannonau. Da notare i riconoscimenti: la cantina Carpante nel 2011 è stata premiata come miglior cantina di Ssardegna da Vinitaly, mentre quella Chessa Giovanna ha conquistato tre medaglie al Al Decanter Wine Awards di Londra.
Direttamente da via Università (Sassari) presente anche Pinuccio Mangatia. Alcuni dei prodotti da lui esposti sono stati abbinati con le confetture Venatura di Palmadula durante la degustazione. Questi gli accoppiamenti: la peretta di pecora di Thiesi con la confettura di pere e pepe; l'Ovinfort di casa Fadda con quella di more; il pecorino denza colesterolo di Dolianova con quella di corbezzolo e il fioresardo con quella di cipolle. Esposte anche le salsicce di Ittiri e il pane Carasau di Oliena.

Via Lamarmora. Anche qui monopolio banarese. Mario Maresu ha aperto il suo punto ristoro con “i piatti di tia Annica” (cucina tipica tradizionale), e Lina Carboni ha esposto le sue tericche e gallettine.

Durante la due giorni non sono mancati i percorsi d'arte (con le visite agli angoli artistici e architettonici e al Museo d'arte contemporanea), i dibattiti sulle produzioni agricole, le degustazioni di vini  e degli oli, l'intrattenimento (con un omaggio a Giorgio Gaber il sabato e un reading di Flavio Soriga la domenica).

La manifestazione è stata organizzata dall'Amministrazione comunale e dalla Fondazione Logudoro Meilogu in collaborazione con la Camera di Commercio di Sassari  e con il patrocinio degli assessorati regionale e provinciale alla cultura.

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