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Il canto a chitarra dalle origini agli anni settanta. Se ne parlerà domenica 30 in una conferenza a Pozzomaggiore

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Pozzomaggiore. L’evoluzione di una delle arti musicali più conosciute in Sardegna. I vari stili, i canti e i protagonisti del canto sardo logudorese dalle origini fino agli anni settanta. È questo il tema della conferenza organizzata dal Comune e dalla Pro loco in programma domenica 30 aprile alle 18.30, nel Nuovo Teatro Santa Croce. La relazione sarà tenuta dal professor Rolando Piana (docente di musica ed esperto di storia e tradizioni canore). Si partirà da quel fatidico mercoledì 20 gennaio del 1915, quando a Bonnanaro, il comitato dei pastori organizzò la prima gara ufficiale che vedeva protagonisti Candida Mara, Paolo Deriu e i cantadores locali Gianuario Soggiu e Gianuario Carboni accompagnati alla chitarra da un altro bonnanarese, Giovanni Battista Saba, per arrivare a quella che molti studiosi chiamano la terza generazione di cantanti. Pozzomaggiore ha dato il suo contributo al canto a chitarra, dando i natali al chitarrista Pietro Fara. Nato il 14 novembre del 1923 esordì sui palchi nel 1954, proprio nel suo paese. Sono rimaste famose le sue incisioni con Giuseppe Chelo e Tonino Canu (il famoso Terzetto Sardo del 1962) e con il “Complesso Chelo-Fara-Pippia” (1966). Morì nel 1974 mentre si recava in Francia per una gara. Non bisogna dimenticare che accompagnò, assieme al fisarmonicista Peppino Pippia di Narbolia, Serafino Murru nel suo famoso mutu prolungadu “Lo scudetto in Sardegna”, su versi di Pietrino Giallara di Cuglieri. Al termine della manifestazione, sarà possibile ascoltare le voci dei cantadores Franco Demuru, Giacomo Madeddu, Stefano Sotgiu e Marco Sias con lo stesso Piana che li accompagnerà alla chitarra suonata all’antica, con lo stile dell’arpeggio.

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