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Salvatore Masia: «I Comuni del Meilogu sono stati tra i primi in Sardegna a dichiarare lo stato di calamità naturale»

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Cheremule. Anche Salvatore Masia (presidente dell’Unione dei Comuni del Meilogu) è sul piede di guerra con la Regione per la vertenza sulla siccità che sta colpendo il Nord Sardegna.

Nell’incontro pubblico che si è tenuto venerdì scorso a Thiesi, Masia ha voluto sottolineare come i Comuni del Meilogu siano stati fra i primi a dichiarare lo stato di calamità naturale.

A suo giudizio «l'errore più grande che si possa fare è pensare che questo sia un problema delle campagne e invece non riguardi tutti».

Sottolineato come a breve possa esserci una grossa difficoltà nell’erogazione dell’acqua potabile ai cittadini. «Siamo a maggio, l'estate – queste le sue parole – non è ancora iniziata e il Bidighinzu è praticamente vuoto».

Rimarcato inoltre come sia stato chiesto alla Regione di attivarsi per chiedere al governo la dichiarazione dello stato di calamità naturale, di dare risposte circa i danni alle gelate che hanno distrutto le vigne e di conoscere le azioni che intende mettere in campo per aiutare gli allevatori e i paesi.

Non poteva mancare un appunto all’assessore dell’agricoltura Pierluigi Caria, al quale è stato chiesto di venire nel Meilogu.

«Chiedere abbiamo chiesto risposte non se ne sono avute – ha concluso Masia-. La colossale dormita della peggiore Giunta Regionale della storia della Sardegna continua indisturbata».

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