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Bessude, deliberata la concessione di acqua potabile al Comune di Cheremule

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Bessude. La crisi idrica che ha colpito in modo particolare il Nord Sardegna ha messo in ginocchio non solo molte aziende del comparto agropastorale, ma anche alcuni paesi come Cheremule.

In due occasioni pubbliche, la prima a Thiesi e l’altra in un incontro con l’assessore dell’Agricoltura Pierluigi Caria a Bonorva, nella sede dell’Unione dei Comuni del Meilogu, il sindaco Salvatore Masia aveva dichiarato di aver chiesto l’aiuto della Protezione civile per l’acqua potabile, a causa dei pozzi andati in secca.

Con una nota inviata al Comune bessudese e protocollata il 7 giugno, Masia ha chiesto l’autorizzazione allo stesso per poter attingere l’acqua potabile dalle sue fonti idriche. L’amministrazione comunale guidata da Roberto Marras ha deciso di accogliere la richiesta presentata dal primo cittadino cheremulese «considerato che – si legge nella delibera di Giunta – allo stato attuale non si registra sofferenza nelle risorse idriche e che invece la richiesta del Comune di Cheremule è motivata da oggettive difficoltà di poter continuare ad assicurare alla cittadinanza Cheremulese un pacifico approvvigionamento di acqua potabile».

Il punto di prelievo sarà il serbatoio comunale di via Santa Maria, al costo di 0,75 centesimi al metro cubo.

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