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Emergenza siccità nel Nord Sardegna. Piermario Manca (Partito dei Sardi): «La politica deve unire e non dividere. Riteniamo che le somme debbano essere destinate a tutto il comparto zootecnico»

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Thiesi. Nuova presa di posizione del Consigliere regionale del Partito dei Sardi Piermario Manca sull’emergenza siccità. Una situazione che ha causato non pochi problemi all’agricoltura e all’allevamento.

Nei mesi scorsi, lo stesso Manca era stato protagonista di alcuni incontri, tra cui a Thiesi, per parlare delle iniziative da prendere. Una di queste è stata la promozione di una petizione che, a detta del Consigliere, è stata firmata da 2mila 500 addetti del settore a cui devono essere aggiunte le 5mila firme nella rete.

«Dopo sette mesi di siccità, la peggiore a memoria d’uomo, – così Manca – il comparto zootecnico è in crisi e i pochi soldi a disposizione sono stati destinati ad acquistare fieno e mangimi per far sopravvivere il bestiame ovicaprino».

Ricordato all’Assessorato regionale come la crisi di tutto il settore primario fosse stata segnalata, assieme all’altro Consigliere regionale del partito Alessandro Unali, già  dallo scorso maggio oltre all’incontro a Villa Devoto del 6 giugno con il presidente regionale Francesco Pigliaru e l’Assessore Pierluigi Caria a cui hanno partecipato i Presidenti delle Unioni dei Comuni del Nord Sardegna, (Unione del Coros, del Logudoro, del Marghine, dell’Anglona e Bassa Valle del Coghinas, della Planargia, del Villanova, del Mejlogu) e quelli delle Comunità Montana del Monte Acuto e del Goceano).

In tale occasione erano state esposte alcune richieste, tra cui l’immediato riconoscimento della calamità naturale e l’istituzione di un tavolo tecnico. «Si chiese inoltre di mettere a disposizione – ha aggiunto Manca –  la macchina burocratica regionale per venire incontro alle esigenze immediate degli allevatori; ma nonostante l’allarme lanciato dal mondo rurale per allertare le istituzioni e l’adesione di tutti i sindaci del nord Sardegna solo dopo alcune settimane venne inoltrata la richiesta, allo stato italiano, del riconoscimento dello stato di calamità e ad oggi ancora non è stato speso un euro per la siccità e, al di la di tutti i proclami mediatici, molti aspettano i contributi europei».

Espresse criticità sul provvedimento varato dalla Regione che prevede lo stanziamento di ulteriori 30 milioni «che si vanno ad aggiungere ai primi 14+3 ma che sono destinati solamente al comparto ovicaprino per cercare in un secondo tempo ulteriori 20 milioni di euri da destinare al comparto come aiuti per la siccità. Anche se in ritardo ben venga il provvedimento; sarebbe da criminali non votarlo ma sarebbe altrettanto sbagliato votare il provvedimento senza le dovute correzioni».

Sottolineato come questo «è il momento più critico per qualsiasi azienda perché si devono anticipare notevoli risorse finanziarie per l’acquisto di sementi, concimi e per tutte le lavorazioni dei terreni».

Per il Consigliere «basterebbe questa semplice constatazione tecnica legata alle motivazioni fatte in premessa per optare a destinare i 30 milioni al comparto zootecnico dando una boccata di ossigeno a tutte le imprese perché assessore, come lei ben sa, persino gli asini mangiano e bevono ogni giorno per cui sarebbe giusto destinare queste somme a tutte le categorie di animali allevate».

Denunciato come «riconoscendo le somme, subito ad alcuni, e successivamente agli altri ci assumiamo una grave responsabilità morale nel creare discriminazioni nel comparto. Alla manifestazione del movimento pastori erano presenti non solo gli allevatori di pecore ma anche quelli di vacche e questa, mi permetta, è sempre stata la loro forza: la solidarietà tra tutti quelli che lavorano la terra e che vivono dalla terra».

In conclusione, Manca ha rimarcato come «non possiamo, con questo provvedimento assumerci la grave responsabilità morale di dividere e contrapporre per la prima volta le aziende del comparto. La politica deve unire e non dividere per cui riteniamo che le somme debbano essere destinate a tutto il comparto zootecnico».

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