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Mara ricorda il poeta improvvisadore Francesco Sale

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Mara. «Un grande sentimento d’amore e un profondo senso di appartenenza caratterizzano il suo rapporto con il villaggio delle origini, quello dei suoi antenati e dei suoi discendenti, figli e nipoti». Così veniva descritto il rapporto tra il poeta improvvisadore Francesco Sale e il suo paese natale nel libro a lui dedicato dal professor Polo Pillonca e intitolato “Frantizscu Sale-Nel solco degli aedi”, edito nel luglio del 2004 dalla casa editrice “Domus de Janas” di Selargius.

Una carriera sui palchi, la sua, durata circa venticinque anni, iniziata nel 1972 a Pozzomaggiore dove ebbe modo di confrontarsi, per la festa di Sant’Isidoro, con due mostri sacri della poesia “A bolu”: Peppe Sotgiu e Remundu Piras, e conclusasi alla fine degli anni novanta.

Non ci sono paesi in Sardegna che non abbiamo visto la sua presenza di “Tziu Ciccheddu”. È stato, a detta degli esperti, uno dei più grandi improvvisadores dell’isola. È deceduto nel 2011 ma il suo ricordo è rimasto sempre vivo nel cuore degli appassionati ma anche dei suoi paesani.

A questo proposito, l’Amministrazione comunale e il coro “Bonu Ighinu”, diretto dal maestro Tore Falchi, hanno organizzato per sabato 23 settembre, una manifestazione in suo onore con la presenza di validi studiosi come lo stesso professor Pillonca e di Rolando Piana. Prevista l’esibizione di due dei colleghi di Sale, Tore Senes di Bonorva e Salvatore Scanu di Ozieri. “Pro no Ismentigare Frantziscu Sale”, questo il titolo della serata commemorativa che sarà presentata da Lucia Cossu. L’evento avrà inizio alle 19.00 e sis volgerà in piazza dell’Olmo.

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