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Come ci si può tutelare da un inquilino moroso?

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Non ricevere il pagamento del canone mensile, entro il termine stabilito dal contratto, è una situazione che tocca sempre più proprietari e che certamente è poco piacevole da vivere.

La legge, in questo senso, non ammette alcuna forma di autotutela, come interrompere le utenze o cambiare la serratura, che anzi può esporre il proprietario al rischio di dover pagare risarcimenti.

Esistono, invece, diverse forme di tutela preventiva che comportano l’inserimento di specifiche clausole nel contratto per evitare di ricorrere a giudizio, in prima battuta e assicurarsi di essere sollevati dal pagamento delle tasse sul canone d’affitto non incassato, sin da subito.

Il proprietario, infatti, è tenuto a pagare le imposte sul canone d’affitto, fino a quando non viene avviata una procedura giudiziale per lo sfratto o inviata una lettera di diffida all’inquilino. Solo dopo potrà chiedere il risarcimento delle somme versate, che riceverà sotto forma di credito d’imposta.

Per prevenire tutto questo, il proprietario può invece far inserire nel contratto la clausola risolutiva espressa, che prevede la risoluzione immediata del contratto al verificarsi della morosità, senza l’intervento del giudice.

Questo verrà interpellato solo nel caso in cui lo sfratto non dovesse procedere regolarmente.

In questa circostanza, il proprietario viene sollevato dal pagamento delle imposte subito, senza dover attendere i tempi canonici.

Oltre a questa, il proprietario, può richiedere l’inserimento nel contratto, del termine essenziale ad adempiere che fissa un tempo massimo entro cui l’inquilino è tenuto a pagare la somma dovuta e gli eventuali interessi, pena lo scioglimento automatico del contratto.

La clausola penale, invece, prevede il versamento da parte dell’inquilino di un risarcimento in caso di mancato pagamento del canone. Bisogna tener presente, però, che in quest’ultimo caso l’imposta di registro sale a 200 euro, al momento del deposito del contratto, e che si dovrà corrispondere il 3% del risarcimento ottenuto a titolo di imposta, al netto dei 200 euro versati.

In ultima battuta si può procedere alla stipula di una polizza assicurativa che copre l’eventuale perdita di denaro subita.

In ogni caso si tratta di soluzioni che, per quanto possano mettere al riparo il proprietario da eventuali perdite, di fatto non garantiscono il pagamento dell’inquilino e comportano comunque un dispendio ulteriore di denaro o una perdita di risorse, specie se l’inquilino non si dimostra collaborativo.

In questo quadro poco sicuro per ogni affittuario si inserisce una nuova forma di protezione e garanzia di pagamento appositamente studiata e disponibile sulla piattaforma zappyrent.com, dedicata al matching tra domanda e offerta di case in affitto.

La società, attiva da diversi anni nel mercato degli affitti immobiliari, ha elaborato un nuovo e innovativo modo per concludere e portare avanti i contratti d’affitto, riducendo al minimo le spese, il dispendio di tempo e i rischi incorsi da entrambe le parti.

Chiunque voglia mettere in affitto un appartamento, infatti, può farlo pubblicando gratuitamente il proprio annuncio sul sito Zappyrent e restando in attesa di ricevere proposte dagli utenti interessati. Avrà, poi, la possibilità di valutarle in base a un punteggio di merito assegnato dalla piattaforma a ogni potenziale inquilino registrato e attribuito sulla base di specifiche informazioni ricavate dalla piattaforma.

Infine, Zappyrent, garantisce il versamento del canone al proprietario alla data di scadenza mensile, a prescindere dal pagamento effettivo da parte dell’inquilino, mettendo al riparo, in questo modo, il proprietario da spiacevoli casi di morosità, senza dover inserire alcuna clausola contrattuale apposita o perdere risorse

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