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I genitori di Cossoine alla Regione: «fate un passo indietro e restituiteci la scuola che a noi e ai nostri bambini piace»

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Riceviamo e pubblichiamo il comunicato dei genitori dei bambini della scuola primaria contro il piano di dimensionamento scolastico


Abbiamo costituito il comitato dei genitori "Unione Genitori Cossoine" onde evitare la chiusura della scuola dell' infanzia e primaria. Pensiamo che la dispersione scolastica non si combatte con l'eliminazione delle pluriclassi, ma piuttosto con altre misure che non siano i tagli, come l'incremento del tempo pieno, un numero minore di alunni per classe, la salvaguardia delle ore di compresenza, strutture idonee e accoglienti.

Cari assessore e governatore, pensate che in una classe con 27 alunni, alla scuola primaria, si possa garantire un'istruzione di qualità? Allora prima di assumere decisioni di tale calibro voi politici locali, dovreste quantomeno conoscere un po' più da vicino la realtà che amministrate.

Negli ultimi anni sia il governo centrale che quello regionale hanno intrapreso la strada del dimensionamento e dei tagli agli organici e al tempo scuola, catapultando il mondo dell'istruzione in un baratro dal quale sarà difficile vedere un po' di luce se si continua su questa linea.

Cogliamo l'occasione per invitarvi a visitare la nostra scuola, una realtà molto diversa da quella da voi descritta, dove si attuano forme di flessibilità organizzativa e didattica che permettono agli insegnanti di operare con piccoli gruppi di alunni diversificando così le attività.

Una realtà attiva aperta al territorio, dove si attua concretamente la continuità verticale, con la scuola dell'infanzia, e orizzontale. Forte è infatti la collaborazione sia con l'amministrazione locale che con le associazioni presenti nel territorio.

Una realtà che si confronta attraverso la partecipazione a diversi tipi di concorsi e premi letterari, artistici, in cui i nostri bambini hanno sempre ricevuto riconoscimenti.

Ciò sta a significare che probabilmente l'istruzione ricevuta non è così scadente come si vuol far credere. Nelle piccole comunità come la nostra si instaurano rapporti di fiducia tra insegnanti e genitori, alunni e personale della scuola, dove le parti interagiscono per il benessere dei bambini, in perfetta sintonia, creando un ambiente favorevole alla crescita e all'apprendimento.

Nei piccoli paesi come il nostro, gradualmente, vengono smantellati i principali servizi, in particolare con la chiusura della scuola verranno a mancare tutte le iniziative culturali, ludiche e ricreative (progetto adotta un albero, progetto di lingua e cultura sarda con coinvolgimento dei nonni e del gruppo folk, progetto di propedeutica musicale in collaborazione con la scuola civica di musica del Meilogu, progetto teatro, uscite didattiche sia nel territorio che fuori provincia, collaborazione con la Pro Loco e parrocchia) che mantengono vivo il senso di appartenenza e di identità, trasformandoci così in un paese fantasma.

Allora noi esprimiamo il nostro dissenso verso le decisioni approvate e invitiamo i politici a far valere l'autonomia riconosciutaci per cambiare rotta ed investire seriamente e realmente sulla qualità dell'istruzione pubblica.

Smettetela di fare propaganda elettorale e chiedetevi a casa sono serviti e servono, i fondi per i progetti contro la dispersione scolastica. Aiutateci, piuttosto, a gestire la quotidianità in maniera dignitosa considerato che famiglia e insegnanti sono costretti, molto spesso, a sopperire alla mancanza di materiale scolastico necessario che invece dovrebbe essere fornito poiché scuola dell'obbligo.

Quindi invitiamo voi amministratori a verificare ed a fare un passo in dietro restituendoci la scuola che a noi ed ai nostri bambini piace.

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