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A Manca: dalla "convergenza indipendentista" di Thiesi alla rottura dei rapporti politici nei confronti di iRS

Il movimento di Gavino Sale ritene di aver fatto una scelta "responsabile". Per A Manca si tratta di un "virata opportunista"

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Dura presa di posizione di A Manca pro s'Indipendèntzia nei confronti di iRS, la formazione politica guidata da Gavino Sale. Alla luce della sua alleanza con il centrosinistra e con il Pd definito «pilastro fondamentale del colonialismo italiano», si passano in rassegna una serie di frammenti della storia di iRS: dall'«indipententismo puro senza compromessi» che ne determinò la sua nascita alla nuova «virata opportunista». È «chiusura dei rapporti politici», dunque. A Manca aveva chiamato a raccolta anche iRS per il suo progetto di “convergenza indipendentista” nell'incontro di Thiesi del 2012. Da allora A Manca ha proseguito nel suo sforzo unitario: è infatti tra le formazioni che hanno dato vita al Fronte indipendentista unidu. Ma al tempo stesso la formazione della falce e del pugnale nuragico lancia un appello ai militanti di iRS: «Ci rivolgiamo a tutti gli attivisti di iRS di cui conosciamo la buona fede e la passione con cui affrontano la lotta di liberazione nazionale. Quest’ultima deve andare avanti al di là e ben oltre il tramonto dei singoli progetti».

Intanto iRS, tramite una nota pubblicata oggi sul proprio sito nazionale, definisce tale scelta “responsabile”. «La scelta di sostenere Francesco Pigliaru è stata presa dopo un’attenta analisi del momento contingente e del ruolo che in questa fase può avere iRS. La scelta che è stata fatta è prima di tutto politica e di responsabilità. Allo stato attuale infatti Pigliaru rappresenta il candidato con maggiore credibilità, che fa riemergere una robusta solidità culturale dopo 5 anni di una completa assenza di un’idea sulla Sardegna del futuro». «In questi dieci anni – si legge ancora nella nota - iRS ha difeso i diritti e gli interessi dei sardi. Dall’ambiente alla vertenza entrate, dalla difesa della salute dei cittadini fino all’annosa questione delle servitù militari, iRS ha sempre portato avanti le sue battaglie in maniera civile e nonviolenta. Avendo in mente un solo obiettivo: l’indipendenza della Sardegna».

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