Negli ultimi due giorni gran parte della stampa italiana ha dato per conclusa la trattativa che avrebbe consegnato – il condizionale è d’obbligo – il glorioso club inglese del Leeds nelle mani di Massimo Cellino, coronando il suo sogno di sbarcare nel campionato inglese (come ricordato più volte, già nel 2010 il vulcanico presidente ci aveva provato col West Ham, con scarsi risultati).
A poco a poco sono apparse anche le prime cifre inerenti l’affare: Cellino avrebbe sborsato circa 50 milioni di sterline – al cambio attuale più o meno 60 milioni di euro – per il 75% della società, percentuale rilevata dal consorzio del Bahrain Gulf Finance House. Contestualmente a questa operazione, alcune testate hanno dato anche notizia della presunta cessione della Cagliari Calcio a un emiro per una cifra non meglio precisata, specificando che nell’affare sarebbe rientrato anche il centro sportivo di Asseminello (valutato circa 5 milioni di euro). Ma su questa seconda ipotesi le fonti sono poco chiare, e la stessa stampa si è divisa: qualche redazione ha infatti smentito un totale disinteressamento per il club rossoblù da parte di Cellino, il quale avrebbe invece deciso di affidarlo a suo fratello Giorgio.
Ciascuna di queste indiscrezioni, tuttavia, sarebbe clamorosamente fallace, stando a quanto affermato a “Il fatto quotidiano” da Phil Hay, caporedattore di una testata inglese vicina al Leeds, lo “Yorkshire Evening Post”. Il giornalista, in sostanza, afferma con una certa sicurezza che Cellino non può assolutamente affrontare in prima persona la compravendita di un club inglese per un semplice motivo (tra l’altro, lo stesso che gli impedì nel 2010 di acquistare il West Ham): una legge d’oltremanica impedisce a chiunque abbia subìto condanne penali di acquistare club calcistici.
E “Il fatto quotidiano” riporta impietosamente tutti i processi che hanno visto protagonista l’imprenditore sardo dall’inizio della sua carriera: patteggiamento di 14 mesi per una tentata truffa ai danni della UE nel 1996; 15 mesi con la condizionale nel 2001 per falso in bilancio; fino alla più recente condanna a quattro mesi di carcere per falso ideologico e peculato, nel 2013.
E allora che ruolo avrebbe in tutta questa faccenda Massimo Cellino? Semplicemente quello di consulente, di intermediario tra il consorzio arabo e quello dei veri acquirenti, lo Sport Capital. E stano a quanto riportato da Tuttomercatoweb, Cellino avrebbe confermato questa versione a un giornalista inglese, al quale avrebbe confessato:
“Stiamo parlando, controllando i numeri ma non sono un compratore, semmai un adviser per gli acquirenti. Sono orgoglioso che questo consorzio mi abbia contattato, abbiamo parlato con Leeds, sono come degli amici. Hanno grandi fans, stanno cercando di diventare un top team, non c'è dubbio”.
Un brusco ridimensionamento dunque per l’imprenditore originario di Sanluri, che ancora una volta vedrebbe sfumare il suo english dream. E intanto i tifosi del Cagliari attendono di sapere chi condurrà la propria squadra del cuore nel futuro prossimo. Scusate se è poco.
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