Partecipa a MeiloguNotizie.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Siligo, Padria e Cossoine. Il Piano di dimensionamento scolastico e le riflessioni dell'assessore Firino

Condividi su:

A seguito delle recenti decisioni regionali che ha portato all’approvazione del Piano di dimensionamento scolastico il Meilogu perderà le pluriclasse della scuola primaria di Siligo, Padria e Cossoine. Per l'assessore regionale alla Pubblica istruzione Claudia Firino tali scelte rientrano nel «percorso iniziato coraggiosamente dalla Giunta Soru» e puntano alla presenza «di una scuola di qualità in ogni angolo della Sardegna, con le stesse capacità di essere attrattiva, inclusiva, bella e eccellente del servizio offerto nei Comuni più grandi». «Significa – ha proseguito Claudia Firino nel suo blog - offrire a bambini e ragazzi un orizzonte di socialità più ampio che non li faccia trovare impreparati alle sfide di domani. Significa credere nelle zone interne, nei piccoli centri e nella loro capacità di organizzarsi a livello sovracomunale, anche in questa difficile situazione di cambiamenti istituzionali».
L'assessore ha poi voluto smentire quelli che lei stessa definisce «luoghi comuni».
«Non si taglia per risparmiare. Semmai è il contrario. Spenderemo più di quanto avremmo fatto lasciando tutto com’era. Investiremo infatti risorse per azzerare il disagio degli studenti che devono viaggiare (40 scuolabus pù le spese di gestione), per garantire dove lo Stato non riesce il tempo pieno o prolungato, per sostenere in modo particolare la didattica e i progetti delle scuole nate dagli accorpamenti (azioni specifiche inserite nel nostro piano di lotta alla dispersione scolastica e rafforzamento dei saperi “Tutti a Iscol@”)».
Sullo spopolamento: «Non abbiamo deciso di trasferire tutti i ragazzi a Cagliari e Sassari. Abbiamo invece chiesto ai Comuni di pensare in termini di Poli territoriali scolastici, di accordarsi fra loro per coprogettare la loro scuola e gestirne assieme i servizi annessi. Garantiremo che i docenti delle scuole accorpate rimangano in quell’area geografica per assicurare la continuità didattica, oltre al tempo pieno come strumento didattico e servizio per le famiglie. Insomma, bambini e ragazzi del piccolo Comune vanno a studiare nel piccolo Comune accanto. Sede che, in molti casi virtuosi, è stata concordata dagli stessi amministratori locali».
Per Firino, infine, non è vero che il Piano sia calato dall'alto e imposto agli amministratori locali: esso rappresenta «il momento conclusivo di un percorso lungo e partecipativo. Abbiamo iniziato nel lontano 2 ottobre con il lavoro sulle Linee guida concordate con le Province, l’Ups, l’Anci, l’Anp (Associazione Nazionale Presidi) e l’Uffcio Scolastico Regionale».

nella foto Claudia Firino

Condividi su:

Seguici su Facebook