L’Amministrazione Comunale di Cossoine ha appreso dagli organi di informazione la notizia della soppressione del plesso di scuola primaria. Ancora una volta, dopo la triste esperienza della soppressione della scuola secondaria, ci si abbatte contro un paese che fa sforzi enormi per mantenere servizi e identità locale. Non si può pertanto che esprimere disappunto e contrarietà alla chiusura. La presenza della scuola nei piccoli paesi è di fondamentale importanza per la crescita delle comunità . In un momento storico dove i piccoli centri sono colpiti da spopolamento galoppante, dove lo sviluppo occupazionale è praticamente assente e la piccola famiglia nucleare ha soppiantato, anche per ragioni economiche, la vecchia famiglia patriarcale, è deleterio anche solo concepire la soppressione dei servizi.
A suo tempo, nel caso della scuola media, si ebbe l’impressione che il disimpegno statale fosse il primo di una lunga serie e così va rivelandosi. La mancanza dei servizi causerà a lungo andare un incentivo al trasferimento delle famiglie laddove questi servizi sono garantiti e causerà nuovi incontenibili fenomeni di emigrazione di massa. Sono queste tematiche che l’Assessore Regionale Firino, pur interfacciatosi con il Sindaco in sede di dimensionamento, non tiene in considerazione, al pari dei suoi predecessori.
L’odissea della scuola dell’obbligo continua negli anni secondo un processo di chiusura senza ritorno. Oggi ci si accanisce contro le pluriclassi senza valutare che le stesse sono sorte nel tempo per rispondere a esigenze di economicità dettate dalle scelte politiche di investire su altro. In questo modo sono state accorpate le classi in pluriclasse, poi i plessi ed infine si è proceduto con le chiusure. Nonostante tutto, grazie all’alacre lavoro degli insegnanti, che spesso sacrificano il proprio tempo personale, la piccola scuola di Cossoine è rimasta una realtà di eccellenza.
A questo punto ci si chiede – se è vero a detta dell’Assessore Firino che la chiusura dei piccoli plessi non è oggi dettata da esigenze di economicità – quale ragione spinge la politica a voler a tutti i costi sopprimere una scuola che funziona.
Parrebbe paradossale, ma l’esperienza delle pluriclassi a Cossoine ha portato nel tempo a un adattamento del modello di insegnamento dal quale scaturisce una scuola di alunni preparati e integrati nella loro comunità .
Se non ci sono ragioni economiche, e anzi si annunciano maggiori investimenti nel settore scuola, sarebbe opportuno utilizzare gli stessi per ripristinare le classi e dare maggiori servizi piuttosto che inurbare le vicine scuole con aggregazioni talvolta superiori ai 25 alunni.
La chiusura del plesso di scuola primaria di Cossoine imporrà inoltre sacrifici anche agli altri abitanti. Stante il mantenimento dei costi relativi alla scuola dell’infanzia, l’Ente avrà infatti un aggravio di spese dovute all’istituzione del servizio scuolabus. A tali oneri infatti, l’Amministrazione Comunale dovrà giocoforza far fronte con l’introduzione della Tasi, posto che tutti gli sforzi sono oggi impiegati per riuscire a mantenere negli anni tale detassazione. A tal proposito non è possibile pensare di assegnare uno dei 40 scuolabus che l’Assessore Regionale intende acquistare, posto che il Comune di Cossoine non può, secondo normativa, incrementare le spese del personale, comunque richieste per la guida del mezzo e per il relativo accompagnatore.
Ancora una volta, oltre il danno la beffa. Le istituzioni chiudono la scuola e i costi vanno a carico dei comuni. Per questo motivo, al pari di quanto successo per la scuola media, il paese di Cossoine non rinuncerà senza combattere alla propria scuola primaria, con tutte le forme che la contestazione civile consente.