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A Cossoine nasce il Mercato contadino

Dibattito a Sassari sulla valorizzazione della filiera corta nel settore agroalimentare. Un marchio per la valorizzazione delle produzioni locali

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Si è tenuto lo scorso 24 luglio, presso la Sala Angioy della Provincia di Sassari, la presentazione del progetto “Il Mercato dei Profumi e dei Sapori di Cossoine”. L’iniziativa è rientrata nell’ambito della manifestazione “Mejlogu La Cultura delle Tradizioni”, prevista per il 26-27 luglio 2014 e traslata al prossimo 20-21 agosto, per un intervento di appendicectomia della madrina dell’evento, Paola Turci.

Il progetto ha visto coinvolti, oltre agli organizzatori Comune e Pro Loco, la Cooperativa turistica “Sa Reggia” di Burgos, i consulenti aziendali in campo alimentare “Qualitas”, l’Agenzia Regionale per la ricerca in agricoltura “Agris”, la Coldiretti di Sassari e Olbia, Campagna Amica e il Gal Logudoro Goceano.
Il progetto “il Mercato dei Profumi e dei Sapori” nasce nel quadro del bando per la realizzazione di azioni innovativo-sperimentali del POR FESR 2007-2013 e mira alla valorizzazione della filiera corta nel settore agroalimentare. Nel concreto si tratta di un mercato contadino – cresciuto all’interno dell’evento “Mejlogu la Cultura delle Tradizioni” – il cui fine è favorire la conoscenza di prodotti di qualità, valorizzarne la tipicità e instaurare un rapporto diretto fra produttori e consumatori. La promozione dell’iniziativa passa attraverso la creazione di un’immagine unitaria, con la realizzazione di un marchio – presentato nell’occasione – fondato sui principi di trasparenza e qualità del servizio e del prodotto.

Nell’intervento di apertura il Sindaco, Alfredo Unali, ha ricordato gli sforzi fatti dal paese per  valorizzare le produzioni e le attività artigianali locali. L’idea, nata come fiera prettamente locale, ha subito negli anni una serie di trasformazioni che ha portato l’evento ad occupare uno spazio importante nell’attività fieristica regionale. Oggi si valorizza un territorio, quello del Mejlogu, aperto ad altri territori specifici, quali il Logudoro Goceano, all’interno di un contesto regionale. La realizzazione di un marchio permette ora di effettuare un salto di qualità, attraverso il riconoscimento di una immagine unitaria di eccellenza nei prodotti e nei servizi, contrapposta all’idea globalizzata del fast food.

Elisabetta Casu – progetto Qualitas – ha spiegato come l’iniziativa serva a valorizzare e sviluppare il turismo sostenibile, attraverso la promozione della filiera corta nel settore agroalimentare. La filosofia è quella della salvaguardia della salute alimentare con sistemi rispettosi dell’ambiente. Per questo motivo, all’interno del mercato contadino verranno privilegiati i prodotti che arrivano dalle comunità locali. Il mercato di Cossoine darà altresì la possibilità di consumare sul posto le diverse produzioni artigianali, dalla fregola sarda al zichi di Bonorva, partecipare a lezioni di cucina con cuochi esperti, degustare le delizie locali all’interno di veri e propri laboratori del gusto. Il progetto andrà avanti in autunno all’interno delle scuole, con veri e propri “laboratori della merenda”, iniziative ludiche e alimentari per trasmettere ai bambini l’importanza di mangiare sano.

L’Avvocato Gloriana Verga ha illustrato gli aspetti esecutivi del contratto di rete. Nella sua relazione ha ribadito l’importanza di fare sistema, a partire da una rete di fatto fra produttori, affinché gli stessi si conoscano, acquisiscano fiducia reciproca, e mettano insieme un progetto per fare business. In questo modo si arriverà a un vero e proprio contratto di rete, giuridicamente normato. Il contratto di rete può essere leggero o pesante; nel primo caso, ciascun imprenditore mantiene la propria autonomia e soggettività – nel secondo caso si passa a una rete strutturata nella quale si riconosce al soggetto rete la dovuta giuridicità economica e fiscale. Ne deriva una serie di vantaggi in termini di miglioramento del servizio, fidelizzazione del cliente all’interno di un marchio protetto, capacità creditizia nei confronti del sistema bancario, riduzioni dei costi per unità di prodotto, realizzazione di un marchio di qualità quale carta di identità della rete, attrazione di finanziamenti regionali ed europei.

Gianni Piredda – Agris Sardegna nel suo intervento “Marchi Territoriali – obblighi e opportunità” ha illustrato l’evoluzione storica dei mercati contadini, nati all’interno della Convenzione di Stresa negli anni ’50, attraverso un insieme di nazioni unitesi con scopi meramente commerciali. La convenzione mirava principalmente a tutelare gli acquisti dei consumatori attraverso la libera circolazione di merci aventi determinate caratteristiche di qualità. Alla base di quell’accordo già si trovava la valorizzazione del formaggio “fiore sardo”. Successivamente sono nati i consorzi di tutela con lo scopo di garantire la denominazione di qualità, a garanzia del prodotto acquistato.
Negli anni ’90, una serie di regolamenti europei riconoscono nella libera circolazione dei prodotti la diversità degli stessi. Si rafforza il concetto di qualità e varietà delle produzioni agricole, il riconoscimento delle competenze e delle maestranze locali, la tutela delle tradizioni nella logica di una ricaduta positiva per l’economia rurale. Infine, di recente, nasce il concetto di “certificazione di qualità” che ricalca il vecchio concetto di autoproduzione. Un tempo di ci affidava ai prodotti del vicino, in quanto si conosceva chi li produceva, come e con quali ingredienti – la cosiddetta produzione a km zero. Attraverso la certificazione è possibile acquistare prodotti di ogni dove con lo stesso risultato, considerata l’obbligatorietà di certificare nell’etichetta provenienza, produzione e ingredienti.

Andrea Delogu – Responsabile Regionale Campagna Amica/Coldiretti ha ripercorso l’esperienza fatta dalla sua Associazione nella difesa del made in Italy quale tutela dei prodotti, dei progetti, dell’ambiente, del territorio, del folklore etc…L’obiettivo è sempre stata la tutela del consumatore, il quale deve poter fare un acquisto sano e consapevole. Tale concetto viene racchiuso in un marchio ombrello a difesa della filiera agricola locale. Sotto Campagna amica sono nati 1500 marchi in Italia, 250 botteghe di imprenditori agricoli, 6200 punti mercatali, 1700 agriturismi, 300 ristoranti che offrono prodotti campagna amica, 400 figure legali a tutela dei prodotti e così via.

Gian Mario Senes – Presidente Gal Logudoro Goceano nel lodare l’iniziativa del Comune di Cossoine, ha elencato una serie di strumenti finanziari in essere nella programmazione 2014-2020 per un intervento complessivo – regionale, nazionale e comunitario – di oltre 5 miliardi di euro. Con questi fondi occorrerà investire nella formazione di nuove professioni per il ricambio dell’attuale generazione di allevatori e imprenditori agricoli, considerata l’elevata età media degli operatori in essere. Per questo motivo ha auspicato una pubblica amministrazione più snella e flessibile per favorire le nuove iniziative di impresa. La Sardegna si trova immersa in una vera e propria colonizzazione alimentare, considerato che circa l’80% del consumato non riguarda prodotti sardi. E’ opportuno quindi sensibilizzare gli acquirenti nella realizzazione e valorizzazione di mercati di prossimità, in grado di far crescere il Pil dei territori e quindi il reddito.

Lino Mura – Assessore Provinciale Agricoltura e Turismo, nella sua relazione conclusiva ha ricordato l’importanza di fare sistema per valorizzare l’agricoltura e le produzioni locali, quali volano dell’economia e dell’incremento dei flussi turistici. E’ opportuno riscoprire i prodotti tipici attraverso campagne di sensibilizzazione orientate al consumo e allocare gli stessi all’interno di una sinergia fra produttori alimentari e catene alberghiere e di ristorazione. Lo stesso obiettivo deve poter essere assunto ad esempio dalla pubblica amministrazione e ha ricordato al proposito il suo lavoro per l’accreditamento dei prodotti sardi all’interno delle mense scolastiche e ospedaliere.

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