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Vandalismo a Bonorva. Senes lancia un appello ai genitori

"I ragazzi devono essere fatti crescere nel rispetto dei diritti collettivi degli altri e nel rispetto delle elementari regole di convivenza civile".

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BONORVA. Il sindaco Giammario Senes è intervenuto su facebook per denunciare gli ultimi episodi di vandalismo manifestatisi nel proprio paese. Una riflessione sull'ormai diffusa pratica di "rompere la monotonia" (a tutto danno dei beni e dei luoghi pubblici) e sul ruolo che potrebbero avere i genitori nel riorientare la quotidianità dei propri figli nel rispetto di ciò che collettivo. Nella foto - scattata dall'assessore alla Cultura e alle Politiche Giovanili, Giovanna Tedde - la colomba in pietra staccata dalla propria base nella fontana di Piazza Santa Maria.


Provo un sentimento di forte indignazione, e insieme di delusione, quando accadono episodi di vandalismo contro i beni pubblici.
Mi interrogo, innanzitutto, sugli sbagli di noi amministratori. Sono senza dubbio tanti, per le cose che non vengono curate con la dovuta attenzione e per quanto non ci è proprio possibile fare.
Ma mi convinco sempre di più che c'è un nodo di fondo, che sta alla base dei comportamenti individuali di ciascuno di noi, e che riguarda il rapporto tra il bene pubblico e quello individuale o familiare.
Nel passato la dissociazione tra questi due aspetti era molto più sottile. Oggi siamo invece tutti impegnati ad affermare "diritti" individuali a prescindere da tutto e da tutti. Siamo totalmente immersi in questa sorta di "circo" dell'apparenza, dove la scala dei valori e delle cose che contano è stata totalmente stravolta.
Forse è giunto il momento che i genitori riprendano a spiegare ai propri figli (già quando sono piccoli) che non si buttano per terra i contenitori delle patatine, che non si imitano le scimmie giocando con i rami delle palme e degli alberi, che non si strattonano le panchine pubbliche, che non si lanciano oggetti contro i passanti.
Episodi, purtroppo, ai quali assistiamo sempre più frequentemente con i genitori che assistono impassibili ed indifferenti.
Gli stessi genitori che protestano per la mancata pulizia delle strade da rifiuti (bottiglie, cartacce, carte di caramelle) e che si lamentano per l'importo elevato della tassa comunale sui rifiuti. E spesso sono gli stessi che si lamentano e si meravigliano per gli atti di vandalismo.
È capitato, e capita, di dover spiegare a queste persone che tra i "nuovi vandali" non si celano misteriosi alieni arrivati chissà da dove, più semplicemente si tratta dei propri ragazzi travolti dalla voglia di "rompere la monotonia" (specialmente quando si è in branco) distruggendo insensatamente quello che capita tra le mani.
Non si può giustificare tutto! I ragazzi devono essere fatti crescere nel rispetto dei diritti collettivi degli altri e nel rispetto delle elementari regole di convivenza civile.
Saranno rafforzati i sistemi di controllo e di prevenzione, con tecnologie moderne e dentro una logica di coordinamento con le Forze dell'ordine.
Ma questo non basterà e non servirà se insieme non cresce e non si rafforza il senso di appartenenza solidale comunitario, se non diamo coerenza ai comportamenti quotidiani, se quando mettiamo il piede fuori dall'uscio di casa continueremo a considerare i luoghi pubblici come "terra di nessuno".
Quei luoghi sono più importanti delle stanze di casa nostra (che riguardano solo noi), sono i luoghi che, se li rispettiamo e li amiamo, possono consentirci di poter affermare, con orgoglio, di vivere e far parte di una comunità civile.

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