«Abbiamo presentato una proposta di legge che, all'interno del perimetro delle competenze statutarie e dell'ordinamento giuridico in generale, disegni attorno ai comuni montani un quadro normativo idoneo a favorire le persone e le imprese insediate nonché ad innalzare il livello della qualità dei servizi pubblici». È quanto dichiarato dal consigliere regionale di Sardegna Vera Efisio Arbau, primo firmatario del documento presentato insieme ai suoi colleghi Gaetano Ledda, Michele Azara e Raimondo Perra.
Tra gli interventi previsti una «programmazione territoriale pluriennale che definisca i livelli essenziali dei servizi principali quali i trasporti, l'istruzione e la sanità »; una «sburocratizzazione quasi totale» attraverso la quale «le Unioni di Comuni Montani, individuano e rendono pubblici i casi in cui il rilascio delle autorizzazioni è sostituito da una mera comunicazione dell'interessato»; una gestione consorziale del «patrimonio ambientale pubblico e privato» con l'idea di «attivare l'industria del bosco»; un «piano marketing territoriale» incentrato sul «riconoscimento internazionale Unesco del pastoralismo, nella sua espressione del canto a tenore»; una serie di «incentivi e premialità a finanza regionale che rafforzino l'intendimento di voler vivere, lavorare e fare impresa nei Comuni montani della Sardegna: dal bonus bebè, alla leva fiscale passando per l'energia ed i trasporti. Provvedimenti lasciati alla flessibile decisione di giunta ed all'accordo con i Comuni montani».
Rientrano tra i Comuni totalmente montani i seguenti centri del Meilogu: Bessude, Bonorva, Cheremule, Cossoine, Giave, Pozzomaggiore, Semestene, Thiesi.