Bonorva. La siccità che in questi ultimi mesi ha interessato il nord Sardegna, in modo particolare il Meilogu, rischia di mettere in ginocchio la già fragile economia del territorio.
L’assenza di piogge ha creato numerosi danni alle attività del comparto agricolo e pastorale, interessate nei giorni scorsi anche da una serie di gelate notturne che hanno compromesso la vendemmia e molte altre colture, mandando in fumo mesi e mesi di lavoro.
Una circostanza che non ha lasciato in silenzio i sindaci del Meilogu che hanno chiesto un intervento deciso e urgente della Regione Sardegna per trovare una soluzione all’ormai grave problema della siccità .
I Comuni hanno anche dichiarato lo stato di calamità naturale con le varie amministrazioni che si sono attivate per consentire agli imprenditori di poter chiedere il risarcimento
I 13 primi cittadini, in maniera unitaria come in altre battaglie combattute in questi anni, si sono detti fortemente preoccupati per le attuali condizioni climatiche che, a loro modo di vedere, stanno mettendo in pericolo le varie produzioni agricole del territorio e gli allevamenti.
Sottolineato come le scarse precipitazione che in questi ultimi mesi hanno interessato la zona, rischiano di delineare uno scenario non molto roseo, con gravi ripercussioni, non solo per il mondo delle campagne (agricoltura e pastorizia) ma anche per l’erogazione dell’acqua. Â
A loro giudizio, le stagioni invernali scarsamente piovose sono ormai una costante ma la situazione attuale, definita «gravissima», e la sua continua evoluzione non deve essere sottovalutata dagli organi competenti.
A tal proposito Salvatore Masia (presidente dell’Unione dei Comuni del Meilogu e sindaco di Cheremule), ha chiesto un intervento urgente e deciso della Giunta regionale. «Non c’è più tempo da perdere. L’estate – così Masia –  non è neanche iniziata e la situazione è già gravissima. Il bacino del Bidighinzu è ai minimi storici, non piove da mesi e si passa da temperature estive a gelate notturne con escursioni termiche che stanno distruggendo gran parte delle produzioni. Non è semplice stimare i danni ma è chiaro che stiamo facendo i conti con una crisi senza precedenti e ci avviamo verso una siccità estrema. In queste condizioni e con l’avvicinarsi dell’estate, desta ancora più preoccupazione il pericolo degli incendi. Auspichiamo – ha concluso il presidente – che la Giunta regionale si attivi perché venga riconosciuto lo stato di calamità e ponga in essere ogni provvedimento per contrastare l’emergenza e sostenere aziende che rischiano di finire in ginocchio».