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Emergenza idrica a Cheremule. Deliberata la presa d’atto per l’esecuzione di «lavori di somma urgenza»

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Cheremule. La siccità che ha colpito il Nord Sardegna sarà sicuramente ricordata tra quelle più dure degli ultimi anni. Molti paesi hanno dovuto fronteggiare i problemi legati alla carenza di acqua, dovuta alle scarse piogge. Uno dei più colpiti è stato, senza dubbio, quello amministrato da Salvatore Masia.

Come più volte sottolineato dallo stesso primo cittadino, si è arrivati persino a chiedere l’aiuto della Protezione civile per fronteggiare l’emergenza. Il suo Comune era stato tra quelli che non era entrato in Abbanoa.

A seguito dell’ordinanza sindacale dell’8 agosto in cui viene rimarcato come, si legge nella delibera di Giunta del 10, a causa di questo fenomeno siccitoso «è ritenuto urgente provvedere in merito, in quanto si viene a delineare una condizione di pericolo per la salute pubblica e la pubblica incolumità». L’obiettivo dichiarato da Masia è quello di cercare nuove fonti di approvvigionamento.

A questo proposito, è stato dato incarico all’Ufficio tecnico comunale per la realizzazione di «un intervento di ricerca idrica mediante escavazione di pozzi trivellati, dando immediato inizio alle lavorazioni di escavazione nelle more di definizione della pratica di affidamento dei lavori anche in deroga alle autorizzazioni provinciali».

Con «estrema urgenza», il geometra Stefano Chessa ha preso contatti con una ditta specializzata con la quale si è raggiunta un’intesa sui costi della ricerca idrica. Come specificato nel documento, si è preso atto dell’avvio «delle lavorazioni di ricerca idrica mediante escavazione di pozzi trivellati nel territorio comunale al fine di fronteggiare lo stato di calamità naturale venutosi a creare per il protrarsi della carenza idrica e in esecuzione dell’Ordinanza Sindacale n. 3/2017 del 08.08.2017». Per la copertura economica dell’intervento, è stata individuato un importo libero pari a 16mila 978,16 euro.

 

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