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Riapertura della stazione di Giave. Le dichiarazioni dei sindaci di Cheremule, Romana e Bonnanaro

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Prosegue il dibattito sulla riapertura della stazione di Giave.

Salvatore Masia (Sindaco di Cheremule e presidente dell’Unione dei Comuni) ha rimarcato come la riapertura della stazione di Giave è senz’altro una vittoria e come tutte le vittorie non può che portarci grande soddisfazione e gioia. Per noi, personalmente, per il lavoro che è stato fatto, per la battaglia che è stata condotta e per tutti i cittadini che vedono ritornare un servizio importante nel nostro territorio.

Per Masia, questoporta due elementi fondamentali: «il primo è che ci fa capire che le battaglie portate avanti unitariamente dai territorio, in questo caso da tutta ’Unione dei Comuni e da tutti i sindaci indistintamente con tanta forza e con tanta energia, possono produrre e portano spesso dei risultati. Ormai tante battaglie che ci sono nel Meilogu e nei territorio possono prescindere Dall’Unione come luogo di coordinamento. La seconda è forse la più importante. Il profondo valore simbolico che la riapertura della stazione di Giave ha su diversi livelli di discussione. Uno nella lotta allo spopolamento e all’attenzione che si deve ai piccoli Comuni e alle zone interne perché i servizi non possono essere analizzati e razionalizzati solo da un punto di vista ragionieristico e, quindi, contando le economie e gli utenti perché, a quel punto, le zone interne rischiano di essere depredate e svuotate nei servizi, con il conseguente aumento dello spopolamento.Il secondo, invece, di carattere prettamente politico, è quello che la riapertura della stazione di Giave fa vedere che la Regione può tornare sui propri passi. Spesso si dice che solo gli imbecilli non cambiano idea. Ecco, questo potrebbe essere un auspicio per la fine di questa tragica legislatura del centrosinistra e del presidente Pigliaru.

«Se la Regione volesse – ha concluso il primo cittadino cheremulese  – come ha fatto per la stazione di Giave, anche per la sanità, i trasporti, i servizi e il ridimensionamento scolastico, tornare sui propri passi e rimettersi a discutere con gli Enti locali, con i territori, i sindaci e i cittadini, questo sarebbe un grandissimo auspicio per la fine di questa legislatura. Da Giave parte questo messaggio a Cagliari: fermatevi su queste riforme che state facendo, tornate a discutere con i cittadini, apriamo una fase nuova che è quella dell’ascolto dei territori e tornate indietro su alcune pessime decisione che stanno arrivando non solo dalla giunta regionale ma anche da questo consiglio regionale».

Di ottimo risultato per il territorio del Meilogu ha parlato invece Lucia Catte (sindaca di Romana), «raggiunto grazie alla determinazione del sindaco di Giave. Maria Antonietta non si è mai arresa e ha continuato a credere e lottare per la riapertura della stazione, supportata in questa battaglia da tutti i Sindaci del Meilogu».

Antonio Marras (sindaco di Bonnanaro) parla di vittoria del territorio. «I Sindaci sono stati alle varie manifestazioni. Ovviamente la costanza di Maria Antonietta è stata determinata ma il merito è di tutti. Lei è stata la portavoce di questo disagio. Noi dobbiamo rilanciare il trasporto ferroviario che, nella realtà, non funziona. La rete autostradale fa acqua da tutte le parti».

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