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"Come il Meilogu sta (ri)diventando un luogo".

La nota del comitato "No Chimica Verde"

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Il Sindaco di Cossoine, il Sindaco di Giave, il Sindaco di Bonorva, il Sindaco di Thiesi, il Sindaco di Bessude, il Sindaco di Pozzomaggiore, il Sindaco di Padria, il Presidente dell’unione dei comuni del Meilogu.

I Comitati No al Termodinamico di Cossoine, No Megacentrale di Gonnosfanadiga, Terra che ci Appartiene di Guspini, Sa Nuxedda Free di Vallermosa, S’Arrieddu per Narbolia, No Chimica Verde, Wwf, Lipu, Italia Nostra.

Tutti insieme, nella Piana di Campu Giavesu intorno al Sindaco di Cossoine e al Comitato del No al Termodinamico, per marcare gli enormi passi fatti nella lotta contro il mega progetto della EnergoGreen Power. Per parlare, scambiare, congratularsi e decidere quello che resta da fare per preservare o riconquistare alla comunità i propri luoghi.

E’ stato un esempio magnifico di rafforzamento reciproco di istituzioni e comitati di lotta. Sempre di più, sindaci e consiglieri si schierano apertamente con le proprie popolazioni, ne interpretano i progetti e i sogni e tentano di tradurli politicamente e amministrativamente. E’ un immenso laboratorio che si apre. C’è tutto da inventare e a volte da reinventare. Si tratta, né più e né meno, di un’affascinante produzione di luoghi, nel senso che i nostri stessi luoghi erano sfuggiti al nostro sguardo, alla nostra intelligenza e alla nostra capacità di fare. Pensare dal punto di vista dei nostri luoghi, questo permette: agire nell’interesse dei luoghi e di chi ci vive. C’è una grande differenza a incontrarsi nei campi di Cossoine appena sottratti all’ingordigia, ai cattivi pensieri, ai progetti speculativi insani dei padroni delle così dette energie rinnovabili e il sedersi intorno auno degli innumerevoli, impotenti, asserviti e infine ridicoli tavoli tecnici con Matrìca. Dove tutti parlano,  in modo più o meno miope e disperato, a nome di un non meglio identificato territorio. E non deve essere proprio un caso se il Sindaco Ganau, il Sindaco Scarpa, il Sindaco Lubrano e la Presidente della Provincia Giudici, che molto frequentano i tavoli con l’Eni e firmano Protocolli d’Intesa senza consultare le popolazioni, non possono avere la minima idea di quello che è successo a Cossoine e che succede ormai sempre di più dappertutto in Sardegna. Ecco, ci sembra che tutti quelli che erano oggi a Cossoine, capivano lucidamente, in maniera più o meno espressa, che la battaglia è cominciata tra i padroni del territorio e gli abitanti dei luoghi. Trasformiamo il territorio in luoghi e facciamoli nostri.

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