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Gli Tzoku rifiutano il palco di Sardegna Canta

A Nuoro lo show-case in occasione del trentennale, ma la band siniscolese declina l'invito

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Cresce la famiglia .net Sardegna. Ai tre quotidiani esistenti (labarbagia.net, macomernotizie.net e meilogunotizie.net) a breve se ne aggiungeranno altri quattro. Tre sono quasi pronti per andare onilne e sono: dorgaligonone.net, cagliariquotidiano.net e siniscolanotizie.net. Quest'ultimo sarà seguito da Gianfranca Orunesu, autrice del pezzo che segue. 

 

SINISCOLA. "Sin dal primo giorno in cui siamo saliti sul palco, eravamo consci di aver fatto una scelta. E intendiamo portarla orgogliosamente avanti." E' la frase che chiude il comunicato postato dagli Tzoku (ex Kenze Neke) nella pagina ufficiale. Lo storico gruppo folk-rock siniscolese ha rifiutato di partecipare allo show-case organizzato in occasione del trentennale di Sardegna Canta che si è tenuto ieri a Nuoro. Numerosi i gruppi della scena indipendente che hanno animato la serata, ma gli Tzoku non ci stanno. E hanno articolato le motivazioni della loro scelta. La band spiega: “Il nostro progetto musicale è legato sin dagli albori alla tematica della lotta di classe, all'internazionalismo, all'indipendenza sarda dall' Italia e, dunque, alle problematiche della politica colonialista e capitalista.“ Il percorso musicale degli Tzoku ha infatti seguito, sin dalla formazione Kenze Neke, una linea che oltre a denotare forte impegno politico e culturale (culminato spesso in eventi di solidarietà), ha preso le distanze dalla rappresentazione folkloristica dell'Isola. “A nostro avviso, Sardegna Canta ha ridotto la questione sarda a mero folklore senza aver mai dato spazio ai gruppi che condensano musica, politica e cultura nel loro progetto senza remore nelle prese di posizione” proseguono nel comunicato. La scelta ha ricevuto innumerevoli apprezzamenti da parte dei fans. “Questi ragazzi ci stanno urlando la verità da tanti anni”, “questo significa essere fedeli ai propri ideali e alle persone che vi seguono con affetto” sono alcuni dei commenti che si leggono nella bacheca Facebook del gruppo. “Custas paraulas non tene bisonzu de commentos, custas paraulas allirgan su coro de meda sardos” esordisce un utente. Una decisione che, dunque, suggella l'intento di proseguire sulla strada di sempre: quella dove ardore politico, cultura e musica si fondono in nome di una Sardegna libera e indipendente.

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